Migranti a Trieste, il sindaco annuncia lo sgombero delle persone dall’edificio Silos. Allame delle associazioni

Trieste – Tensioni sulla situazione dei migranti a Trieste: il sindaco Roberto Dipiazza ha annunciato alcuni giorni fa di voler procedere, “nel giro di un paio di settimane”, allo sgombero delle persone che attualmente stazionano nel Silos in ripari di fortuna.

Immediata la reazione delle associazioni che si spendono per la salvaguardia dei diritti e l’aiuto a chi giunge in città dalla “Rotta balcanica” e qui chiede asilo.

Così ICS, Consorzio italiano di solidarietà: “Le condizioni di grave pericolo per ‘l’igiene, la sicurezza e l’incolumità pubblica’ di coloro che sono costretti a trovare riparo al Silos sono state certificate dall’inerte ASUGI con un ritardo di quasi due anni rispetto a fatti noti che hanno occupato le pagine dei giornali di mezza Europa. E con lo stesso colpevole ritardo il Sindaco Dipiazza esce dal nulla in cui si era tenacemente avvolto per emanare un’ordinanza di sgombero”.

“L’inagibilità e la pericolosità del luogo – prosegue l’associazione – sono fuori discussione, ma lo sgombero non è una soluzione. È solo altra violenza che si aggiunge a quella che migliaia di persone abbandonate hanno dovuto subire in questi anni. Le persone presenti al Silos verranno trasferite altrove”.

“Nessuna novità in ciò: i trasferimenti, lenti e tardivi, ci sono da anni, ma dove andranno coloro che hanno diritto all’accoglienza secondo la legge ma arriveranno i giorni successivi alla sgombero e alla chiusura del luogo?”

“Non c’è risposta alla domanda – sostiene ICS – perché i lavori di ampliamento dell’Ostello non sono terminati, e neppure iniziati. Eppure, circa un mese fa, il Prefetto Signoriello aveva solennemente dichiarato di fronte al Questore e a tutte le associazioni che la chiusura del Silos sarebbe avvenuta solo quando sarebbe stato pienamente operativo l’Ostello di Prosecco, con nuova capienza e in regime di alta rotazione per evitare di ritornare subito nella situazione attuale di mancanza di posti. Dipiazza, che oggi afferma che ‘se ne frega’ di dove andranno i rifugiati, lo sa? Qual è il nuovo gioco che è in atto sulla ‘merce umana’ rappresentata dai rifugiati?”

“È necessaria – conclude il comunicato – un’immediata forte mobilitazione civile e morale di tutta la città per evitare nuove gravi violenze e illegalità verso persone i cui diritti fondamentali vanno tutelati”.

 

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