Medico del 118 accusato di aver somministrato dosi letali di sedativi: l’Azienda sanitaria rassicura i cittadini
Trieste – L’Azienda sanitaria triestina, in una nota diffusa il 20 novembre, rassicura la cittadinanza sulla piena efficienza, competenza e integrità del servizio 118 e di tutti gli addetti.
La precisazione è avvenuta in seguito alle gravi accuse che pendono su un medico del 118 triestino, V.C., 46 anni, di Monfalcone (Go) il quale avrebbe somministrato ai pazienti anziani che soccorreva nelle loro case o in case di riposo, sostanze in grado di causarne la morte.
Le indagini sono state avviate in seguito ad una segnalazione effettuata direttamente dalla stessa Azienda sanitaria ASUITs all’Autorità competente.
Il professionista – segnala l’Azienda – è stato immediatamente allontanato, dal momento in cui sono state avviate le indagini, ed assegnato ad altre attività. Al momento è sospeso dal servizio in ottemperanza al provvedimento della magistratura.
Sono nove i casi di morte sospetta che le pm della Procura di Trieste Cristina Bacer e Chiara De Grassi hanno contestato al medico indagato che, secondo l’accusa, avrebbe iniettato ai pazienti farmaci sedativi che ne avrebbero causato il decesso.
Per il Giudice delle indagini preliminari, invece, la “sussistente gravità indiziaria” si configurerebbe soltanto per quattro casi, oltre ad otto episodi di falso.
“Il mio assistito, ora, ritiene doveroso chiarire la propria posizione alla magistratura, verso la quale ripone la massima stima e fiducia”: così Alberto Fenos, difensore del medico.
Perciò “collaborerà con giudici e pm, per dimostrare che il suo operato professionale, voglio ribadire professionale, oggi sotto esame, è stato sempre improntato al rispetto delle leggi, nonché delle regole mediche, deontologiche e soprattutto scientifiche”.