Mascherine fuori norma negli ospedali del FVG: maxi sequestro della Guardia di Finanza

Gorizia – I finanzieri del Comando Provinciale di Gorizia stanno eseguendo [mercoledì 3 marzo, ndr] presso le strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia il sequestro di nove tipi di dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie inefficaci in quanto non conformi agli standard previsti per la classificazione che riportavano. Si tratta di circa 2.130.000 pezzi.

L’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute, in relazione al Decreto di Sequestro, ha messo a disposizione della Guardia di Finanza tutte le utili informazioni rispetto all’origine delle forniture, quantità, distribuzione.

I modelli di mascherine classificati KN95, FFP2 e FFP3 che sono risultati privi dei requisiti necessari per essere considerati “Dispositivi di Protezione”, sono stati acquistati dalla struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza per essere distribuiti ad infermieri e medici, in servizio presso le RSA e le strutture sanitarie regionali, ivi comprese quelle dedicate al Covid-19.

Nel dettaglio, le menzionate mascherine venivano distribuite finanche agli equipaggi delle ambulanze, ai “caregiver” e operatori sanitari dell’assistenza domiciliare, nonché a quanti impegnati nelle stanze di degenza di pazienti risultati positivi al Covid, sale operatorie e aree interventistiche.

Le indagini, che in questa fase si sono concentrate sui DPI che presentavano le maggiori anomalie formali e documentali, come l’abuso del marchio CE, hanno consentito di ricostruire la filiera di distribuzione e contestare l’ipotesi di reato di “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci” di cui all’art. 517 del Codice Penale.

Le meticolose analisi di laboratorio hanno, infatti, permesso di appurare che un modello su due dei campioni acquisiti nell’ambito degli accertamenti era classificabile come mascherina antipolvere (FFP1) o inferiore.

Infatti, alcuni modelli hanno rivelato una capacità filtrante 10 volte inferiore rispetto a quanto imposto dagli standard europei FFP2 e cinese KN95, instillando negli operatori sanitari una falsa sicurezza in merito all’efficacia protettiva.

Tutte le mascherine in questione sono state validate, per effetto delle semplificazioni istruttorie previste dalla normativa emergenziale che ha derogato ai ben più rigorosi standard di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria, mediante la sola analisi della documentazione fornita dai produttori cinesi e successivamente rivelatasi non veritiera.

Delle 9 partite di mascherine provenienti dal Commissario Nazionale per l’Emergenza Covid, tre non sono state mai distribuite, benché autorizzate dal Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, per palesi difetti; una partita, la più rilevante (1.010.000 pezzi), non è stata distribuita e giace ad oggi presso il Magazzino Centralizzato di Pordenone; le 5 partite rimanenti sommano in complesso circa 754.000 pezzi ricevuti e distribuiti nel periodo marzo 2020 – marzo 2021.

In accordo con la Guardia di Finanza l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute ha disposto il ritiro dei dispositivi che dovessero essere ancora nella disponibilità delle singole strutture sanitarie, dispositivi che verranno conservati sotto custodia presso il Magazzino Centralizzato a disposizione dell’autorità giudiziaria.

ARCS già da domani invierà ulteriori FFP2 validate, garantendo così un’ulteriore copertura a sostituzione di quelle sequestrate.

Sono in corso gli accertamenti necessari per individuare responsabilità nella catena di approvvigionamento e quantificare quante mascherine della stessa tipologia siano state impiegate o siano tuttora in uso su tutto il territorio nazionale.

L’attività di controllo sui DPI si inquadra nel quotidiano lavoro svolto dalla Guardia di Finanza teso alla tutela e protezione del cittadino, anche nei luoghi di lavoro, da prodotti insicuri e/o recanti false indicazioni, oltre che alla verifica del corretto impiego dei fondi pubblici.

Sulle mascherine non a norma sta indagando anche l’ufficio Antifrode dell’Unione europea (Olaf).

 

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