Manifestazione nazionale del 1° maggio a Monfalcone, focus sul lavoro in Europa

Monfalcone (Go) – Si è svolto la mattina del 1° maggio a Monfalcone (Go), in piazza della Repubblica, il tradizionale appuntamento con i lavoratori e i sindacati per celebrare la Festa del Lavoro. Il palco nazionale del Primo Maggio è stato organizzato quest’anno da Cgil Cisl e Uil in Friuli Venezia Giulia, terra di confine, a 20 anni di distanza dalla manifestazione di Gorizia.

Il focus dell’odierna manifestazione è stata l’Europa, prossima alla scadenza elettorale, con la richiesta alle istituzioni dell’Unione di una maggiore attenzione alla giustizia sociale e alla pace.

“Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” era lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per celebrare il primo maggio, così motivato: “in una città non solo di confine ma anche simbolo, con i suoi cantieri, il tessuto demografico e le tensioni, delle sfide, delle difficoltà e delle contraddizioni con cui deve fare i conti oggi il nostro tessuto economico, occupazionale e sociale. Sfide e difficoltà che riguardano anche la sicurezza, in un Paese e una regione che anche quest’anno vedono aumentare il numero di infortuni e di morti sul lavoro”.

I lavoratori stranieri dell’appalto si sono uniti ai colleghi in piazza della Repubblica, rinunciando ad una manifestazione autonoma. Un segnale di convergenza sui temi del lavoro, in una città in cui l’integrazione talvolta fa fatica a decollare, come dimostrano, ad esempio, i contenziosi in corso tra Comune e centri culturali islamici per l’utilizzo dei luoghi di culto.

Questi gli interventi dei segretari generali: per primo ha parlato Pierluigi Bombardieri (Uil), seguito da Luigi Sbarra (Cisl). A chiudere il leader della Cgil Maurizio Landini.

“Servirebbero più politiche industriali e più interventi strutturali, perché i bonus poi finiscono, e bisogna andare a trovare i soldi”, ha affermato Bombardieri (Uil), commentando gli incentivi alle assunzioni annunciati dall’esecutivo. “Al pacchetto del governo do un quattro e mezzo”, ha aggiunto.

“Mai dimenticare quanta fatica e quanti sacrifici ci sono voluti per riconquistare, in Italia e in Europa, la libertà, la democrazia. E il bene più prezioso: la Pace – ha detto Sbarra (Cisl) -. Anche per questo abbiamo scelto di essere qui. In una terra che ha conosciuto la durezza di due guerre mondiali. Che vive “al confine”, non solo geografico, del Paese. Dove ogni giorno s’incontrano culture, religioni, tradizioni, sensibilità diverse. E si scopre la ricchezza del pluralismo, la bellezza del prisma della convivenza nella solidarietà. Della comune fratellanza tra lavoratori migranti e italiani. Un luogo che vive il suo essere “frontiera” non come divisione, ma come incontro, come unione. Monfalcone è questo. Ed è anche una città che guarda ad Est. Dove infuria da due anni una guerra scatenata da un autocrate sanguinario e imperialista di nome Putin contro un Paese sovrano, libero, democratico”.

Landini (Cgil) da parte sua dal palco ha attaccato la politica del governo: “Il ‘bonus Befana’ – ha detto – è uno spot, una marchetta elettorale. È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere. Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso”.

“Il bonus non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il Governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese”.

(Foto da Cisl)

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