Maltrattamenti ai bambini e frode sui pasti, agli arresti la maestra responsabile di un asilo nido

Gorizia – Una maestra di asilo nido della provincia di Gorizia è stata arrestata a seguito delle indagini dei Carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Udine, per presunti maltrattamenti e frodi in danno di più enti pubblici convenzionati con l’asilo.

Lo scorso venerdì 19 luglio i militari del Nas, coadiuvati in fase esecutiva dai militari del Comando provinciale, hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della maestra, decretata dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Gorizia su richiesta della locale Procura della Repubblica.

L’inchiesta sarebbe partita dalle segnalazioni di alcune mamme. I bambini del nido facevano rientro a casa lamentando di essere ancora affamati.

La segnalazione ha fatto scattare l’intervento dei militari, che hanno posizionato delle telecamere all’interno della struttura, accertando che, a tutti gli effetti, le porzioni servite ai bambini non fossero adeguate.

La donna, pur raccogliendo tutti i pagamenti da parte dei genitori per il pasto quotidiano, ne ordinava un numero inferiore, dividendo il cibo in porzioni più piccole, anche minuscole.

Le telecamere dei Nas inoltre hanno ripreso l’insegnante in atteggiamenti bruschi ai danni di bambini con età compresa tra uno e tre anni, presi a male parole e scossi; anche in questo caso si è trattato di un atteggiamento che non era passato inosservato ai genitori, situazione che si aggravava una volta che lasciavano i bambini nella struttura.

Altresì, l’attività di indagine ha permesso di appurare l’entità della frode commessa in danno degli enti pubblici, perpetrata facendo figurare la fornitura di pasti in quantità superiore rispetto a quelli realmente somministrati ai bambini.

Le fonti di prova ottenute dal personale del Nucleo di Udine hanno, perciò, consentito al Gip del Tribunale di Gorizia di emettere la misura cautelare, richiesta dalla locale Procura della Repubblica.

Destinataria del provvedimento restrittivo della libertà personale è la maestra legale responsabile della cooperativa che gestisce l’asilo nido.

Il tutto fermo restando la presunzione di innocenza dell’insegnante anche se sottoposta ad indagini e nella consapevolezza che la sua responsabilità penale dovrà essere accertata in dibattimento e solo con una sentenza definitiva di condanna.

Le condotte contestate, connotate da particolare gravità se messe in correlazione alla tenera età dei bambini, saranno ora vagliate dai giudici come previsto dalla legge.

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