Lutto nel mondo della scienza, muore a 88 anni il professor Guido Barbiellini Amidei
Trieste – È morto il 15 novembre a Trieste il professor Guido Barbiellini Amidei, figura di spicco nell’ambito scientifico locale ed internazionale. Ne ha dato notizia la moglie Linda, che ha così scritto sulla pagina degli alunni del professore:
“Sono Linda, la moglie di Guido Barbiellini Amidei. Devo purtroppo comunicare a tutti coloro che lo conoscevano, lo stimavano e gli hanno voluto bene, che il nostro Guido ci ha lasciato questa sera.
Rimangono di lui l’insegnamento di moralità, impegno, dedizione e serietà che ha saputo comunicare a generazioni di studenti e colleghi. Guido con passione ed entusiasmo si è dedicato alla Scienza fino all’ultimo. Per noi che abbiamo avuto il privilegio e la gioia di condividere la vita con lui, la sua dipartita lascia un vuoto incolmabile e una tristezza infinita”.
Guido Barbiellini Amidei, nato a Roma nel 1936, ha dedicato la sua vita alla ricerca nel campo della fisica, contribuendo in modo significativo a vari progetti scientifici di rilevanza mondiale. È stato un membro attivo del Sincrotrone ELETTRA di Trieste e ha collaborato con importanti istituzioni internazionali, contribuendo allo sviluppo di tecnologie avanzate per la ricerca scientifica.
Attività scientifica e riconoscimenti
Barbiellini Amidei ha partecipato attivamente a esperimenti di alta energia, contribuendo a studi fondamentali sulla struttura della materia e sulle interazioni tra particelle subatomiche.
È stato coinvolto in progetti di ricerca al CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare), dove ha lavorato su esperimenti che hanno portato a scoperte importanti nel campo della fisica delle particelle, inclusi studi sul bosone di Higgs.
Ha partecipato al progetto DELPHI presso l’acceleratore LEP (Large Electron-Positron Collider). In questo contesto, ha lavorato con scienziati di spicco, tra cui il professor Paolo Poropat, contribuendo a ricerche fondamentali sulla fisica delle particelle.
È stato uno dei membri fondatori del Progetto Fermi della NASA, esperimento internazionale che ha utilizzato rivelatori al silicio per lo studio dei raggi gamma.
Ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo del Sincrotrone ELETTRA di Trieste, infrastruttura per la ricerca scientifica che utilizza radiazioni di sincrotrone per studi in vari campi, dalla biologia alla fisica dei materiali.
Barbiellini Amidei è stato inoltre co-principal investigator dell’esperimento AGILE dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che si occupa dello studio della radiazione gamma. Anche in questo caso, ha collaborato con esperti del settore per sviluppare tecnologie avanzate per l’osservazione spaziale.
Oltre alla sua attività di ricerca, Barbiellini Amidei ha svolto insegnamento universitario, formando generazioni di studenti e ricercatori nel campo della fisica.
Nel corso della sua carriera, il professor Barbiellini Amidei ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Sigillo d’argento dalla Provincia di Trieste nel 2015, in segno di apprezzamento per il suo impegno nella promozione della scienza e della cultura nella regione.