L’UE dà il via libera a 50 milioni di euro di contributi regionali all’agricoltura
FVG – C’è il via libera della Commissione europea alle regole proposte dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l’assegnazione di contributi alle imprese dei settori dell’agricoltura, silvicoltura e pesca.
La Regione potrà così erogare, attraverso fondi del proprio bilancio regionale, contributi per un valore di 50 milioni di euro a favore delle aziende del settore primario.
“Siamo la prima Regione in Europa ad aver ottenuto l’ok dell’Ue e quindi ora potremo dare il via alle erogazioni che abbiamo stabilito per sostenere il comparto e con le quali far fronte all’emergenza coronavirus nel nostro territorio” ha dichiarato l’assessore regionale alle Risorse agricole Stefano Zannier.
La Regione aveva predisposto nelle scorse settimane un pacchetto di aiuti per sostenere il settore primario del Friuli Venezia Giulia, che necessitava però dell’approvazione comunitaria.
La Commissione ha verificato che il regime proposto dalla Giunta è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, adottato il 19 marzo e poi modificato il 3 aprile, che consente ai Paesi membri di avvalersi pienamente della flessibilità prevista dalle norme europee nel contesto dell’emergenza Coronavirus.
“In sostanza – spiega Zannier – adesso possiamo iniziare ad operare per sostenere il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca con regole molto più vantaggiose, utilizzando così i 50 milioni della dotazione del Fondo di rotazione regionale e non risorse provenienti dall’Europa come qualche parlamentare erroneamente crede. Con questi fondi potremo ad esempio finanziare la conduzione aziendale uscendo dai parametri fissati dal regime “de minimis” oppure si potranno aprire linee di contrattazione con istituti di credito per le moratorie, spostando le scadenze di pagamenti su mutui già assunti con il fondo di rotazione. Ed ancora possono essere compiute iniezioni di liquidità nel sistema, attraverso prestiti a tasso zero, senza tener conto del tetto massimo previsto nell’arco di tre anni dalle normative europee vigenti”.
“Siamo molto soddisfatti – conclude Zannier – che l’Europa abbia riconosciuto velocemente la bontà dei nostri provvedimenti. Ciò ci permetterà quindi di intervenire con tempestività in un settore importante per l’economia della nostra regione”.