L’Industria del gaming in Italia cresce ogni anno del 10% e sta cambiando il mondo del lavoro
“I videogiochi hanno dimostrato di essere un settore in costante evoluzione e adattamento, aprendo le porte a nuove opportunità professionali, soprattutto nel campo tecnologico e digitale”. A parlare così è Alberto Sala, Head of Technology Division di Robert Walters Italia.
La società di consulenza, infatti, ha pubblicato a inizio anno un’analisi dal titolo Italian Gaming market: solid foundation and compelling value creation opportunities, in cui si sottolinea come i tassi di crescita del gaming siano di oltre il 10% annuo. Un settore in grande crescita, in continua espansione, in grado di incidere in maniera positiva e pesante anche sul mercato del lavoro. Grazie all’innovazione tecnologica, alla digitalizzazione e allo spostamento della forza lavoro dal settore terrestre a quello online, si creano infatti nuove figure professionali. Tra questi nuovi profili emergenti troviamo il game designer, oppure il game developer, il game analyst e il game marketer ma non solo.
“A offrire nuove figure professionali è anche il settore del gambling, che richiede profili trasversali, capaci di integrare competenze diverse per rispondere alle esigenze di aziende e consumatori. Tra le figure più richieste spiccano esperti di marketing digitale, capaci di sviluppare strategie per attrarre e fidelizzare i giocatori, attraverso l’uso di SEO, social media e analisi dati”, ci spiega Davide Luciani della redazione di gamingreport.it.
“Fondamentali sono anche sviluppatori e programmatori specializzati in tecnologie come intelligenza artificiale e blockchain, per migliorare l’esperienza utente e la sicurezza, così come sono necessari esperti nella gestione del rischio e manager preparati a guidare l’evoluzione del settore, aggiornandosi costantemente su normative e innovazioni tecnologiche per garantire un ambiente di gioco sicuro e sostenibile”, continua il redattore.
E se il gaming guarda al mondo del lavoro, sempre più professionisti guardano con interesse a questo nuovo settore, soprattutto per alcuni benefit. “Il 64% vuole lavorare nel settore del gaming perché offre un giusto equilibrio tra vita personale e professionale, il 51% apprezza invece la flessibilità lavorativa, mentre il 39% valuta positivamente la presenza di colleghi motivati e ispiratori. Ad oggi in Italia ci sono circa 20 mila professionisti nel settore gaming, circa il 75% dei quali è rappresentato da uomini. Profili rari, scarsi sul mercato del lavoro, difficili da trovare. E quindi preziosi”, conclude l’esperto di gamingreport.it.
Per questo sempre più università e accademie offrono corsi e master per la formazione in ambito gaming, come quello in Management of Gaming Industry, proposto dalla Luiss Business School. Un modo per anticipare il futuro. E per creare oggi i lavori di domani.