Leggimontagna – Cortomontagna: riconoscimento “Amico Alpinista” a Giacomo Giordani
Malborghetto Valbruna (Ud) – Sabato 26 ottobre Giacomo Giordani, della stazione di Soccorso Alpino Cnsas Valcellina, ha ricevuto nel contesto delle premiazioni “Leggimontagna – Cortomontagna” tenutesi a Malborghetto Valbruna il riconoscimento «Amico Alpinista» per l’edizione 2024.
Giacomo Giordani, nell’accogliere il riconoscimento, ha ammesso di non ricordare più di aver svolto tutte le salite enumerate nella motivazione ed ha aggiunto: «non sono certo di meritare questo premio, credo di aver fatto cose normali e il valore di queste cose sta nella condivisione e nella consapevolezza che quello che facciamo è anche grazie a chi è venuto prima di noi e ci ha aperto la strada, per cui il riconoscimento va anche a loro».
Motivazione del riconoscimento «Amico Alpinista»
Giacomo vive dalla nascita a Claut (1954) dove frequenta fin da bambino l’ambiente montano praticando le attività tradizionali tipiche quali la fienagione, l’allevamento, le attività malghive e quelle boschive. Attività che negli anni ’60 e ’70 del ‘900 si svolgono ancora senza l’impiego di particolari attrezzature e mezzi meccanici, e che si fondano sulla collaborazione tra famigliari e l’aiuto reciproco tra conoscenti.
È in questo contesto di ‘necessità’ e di solidarietà, ma anche di passione, che approfondisce la conoscenza di ambienti ancora poco esplorati, spingendosi nelle zone più impervie e sulle pareti rocciose assieme a pastori e cacciatori, per arrivare infine all’alpinismo a tutto tondo. Nei primi anni ’70 partecipa al corso di alpinismo tenuto dalla scuola ‘Val Montanaia’ del Club Alpino Italiano di Pordenone, di cui diventerà anche istruttore.
Successivamente, assieme ad un gruppo di amici e appassionati locali, avvia un’intensa attività alpinistica esplorativa con numerose prime salite sui massicci delle Dolomiti Friulane. Arrampica con il fratello Giuseppe, con gli amici di Claut, con Claudio Carratù e anche con Mauro Corona.
Le più significative vie nelle alpi Giulie sono il diedro Cozzolino al Piccolo Mangart di Coritenza e la via Piussi-Peressutti al pilastro occidentale della Veunza; in Dolomiti la via Costantini-Apollonio al pilastro della Tofana di Rozes, la via Solleder al Sass Maor, la via Jori al monte Agner, la famosa via Lacedelli-Ghedina-Lorenzi alla cima Scotoni, la Cassin alla Cima Ovest di Lavaredo e moltealtre.
Nelle sue Dolomiti dette d’oltre Piave si cimenta in tante ripetizioni e in moltissime prime ascensioni sui Gruppi della Cima dei Viéres, dei Monti Caserine-Cornagèt, del Monte Ressetùm, della Cima dei Preti e dei Monfalconi.
Contribuisce a dare un impulso alla locale Sezione di Claut del Club Alpino Italiano (della quale sarà anche presidente), stimolando molti giovani a frequentare e conoscere i propri monti e sensibilizzandoli al rispetto dei luoghi e delle attività tradizionali.
Nel 1972, a 18 anni, entra a far parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, realtà che lo vede impegnato come soccorritore negli innumerevoli interventi attuati sui monti della Valcellina, delle Dolomiti, delle Alpi Carniche e Giulie. Contribuisce alla nascita della Stazione Valcellina (di cui sarà anche Capo Stazione), auspicata e creata per fornire un servizio il più vicino possibile a chi ha bisogno di aiuto negli ambienti più marginali e impervi.
Con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico prende parte alla Commissione Medica e assume ruoli formativi di Tecnico di Elisoccorso, Operatore di Soccorso in Forra e Istruttore Regionale di Soccorso, grazie ai quali riesce a comunicare e trasmettere la propria passione e professionalità a numerosi appartenenti al Corpo, in particolare ai giovani in formazione.