Le pizze Roncadin saranno prodotte anche a Chicago, a breve il nuovo stabilimento
Pordenone – La Roncadin spa di Meduno (Pn), azienda leader nella produzione di pizze surgelate di alta qualità, aprirà a breve un nuovo stabilimento a Chicago per ampliare le vendite negli Stati Uniti, un mercato chiave per l’azienda. La nuova sede non toglierà volumi alla sede di Meduno, ma anzi la rafforzerà.
L’export infatti rappresenta il 70% del fatturato di Roncadin. I mercati principali sono la Germania, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Cina, la Corea del Sud e l’Australia.
Roncadin è nata nel 1992, puntando sulla pizza italiana di qualità per la grande distribuzione. L’impresa è stata fondata dai tre fratelli Roncadin: Edoardo, Siro e Renzo. Oggi la produzione avviene interamente nel polo di Meduno, al quale si affianca una linea dedicata alla pizza gluten free, realizzata nello stabilimento di Genova ad essa dedicato.
La società realizza sia pizze a marchio proprio sia ricette per la grande distribuzione organizzata, la cosiddetta “private label”.
Ha sviluppato oltre 500 diverse proposte per le più grandi catene della distribuzione italiana, europea e americana ed è in grado di sfornare oltre 500 pizze al giorno.
L’espansione dell’attività produttiva è stata il focus della visita dell’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini presso lo stabilimento di Meduno della Roncadin, avvenuta lunedì 26 febbraio.
La visita è stata anche l’occasione per fare il punto sul recente investimento in sostenibilità ambientale che ha visto protagonista Roncadin, grazie anche al contributo della Regione tramite il bando 2023 per gli incentivi all’insediamento.
“Il progetto – ha spiegato Bini – verrà realizzato nel comune di Meduno e prevede di recuperare l’energia termica dissipata dalle linee di produzione e in particolare dai forni di cottura. Tale recupero di calore consentirà di raggiungere complessivamente la copertura del 20% del fabbisogno energetico elettrico annuo”.
“Questo aumento di capacità permetterà inoltre di accrescere l’occupazione di oltre 21 nuove assunzioni, per il 90% donne. Il costo dell’investimento per l’azienda è di circa 6,4 milioni di euro e potrà contare – ha concluso Bini – su un importante finanziamento regionale”.