L’Azienda sanitaria di Udine individua nuovo metodo che raddoppia la capacità di eseguire i tamponi
Udine – Il laboratorio unico dell’Azienda sanitaria universitaria di Udine ha ideato una nuova metodologia per sopperire alla carenza di kit diagnostici e raddoppiare la capacità di analisi dei tamponi per individuare il Covid-19.
“La scoperta della dott. Stefania Marzinotto ci fornisce uno strumento importante nel contrasto alla diffusione del Covid-19, garantendo la possibilità di eseguire i test nonostante la scarsità dei reagenti per i tamponi finora utilizzati. La Regione è quindi orgogliosa di questo risultato e non può che dimostrare apprezzamento e gratitudine all’equipe guidata dal professor Curcio e a tutti coloro che, lavorando senza sosta, hanno permesso di raggiungere questo risultato”.
Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, evidenziando l’importante obiettivo raggiunto con l’identificazione del metodo di individuazione della positività al coronavirus alternativo al tampone effettuato finora.
“Il risultato ottenuto è doppiamente importante perché permette anche di tagliare costi e tempi – ha spiegato Riccardi – e garantisce quindi nuove armi in una battaglia complessa, nella quale la capacità di approvvigionamento dei materiali, tra i test di positività al virus, gioca un ruolo chiave”.
La dott. Marzinotto è docente presso l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Udine ed ha al suo attivo oltre 50 pubblicazioni.
Soddisfazione per il risultato è stata espressa dai Consiglieri regionali del M5S Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai: “L’ennesima testimonianza della grande qualità del nostro Sistema sanitario regionale. Ancora una volta emergono la dedizione e la professionalità degli operatori sanitari del Friuli Venezia Giulia, capaci di andare oltre il proprio compito e di trovare soluzioni a beneficio dell’intera comunità”.