L’area campeggio della Val Tramontina è sicura: l’appello della politica per la riapertura
Tramonti di Sotto (Pn) – “Incredibile! Molti campeggi in area marina ad alta ricettività turistica sono sott‘acqua. E probabilmente, passata questa ondata che sicuramente ha procurato loro danni, riprenderanno l’attività nella prossima stagione estiva. Il campeggio di Tramonti di Sotto, chiuso per criticità idraulica a giugno 2019, secondo la valutazione dell’Autorità di Bacino che lo ha classificato definitivamente in area P3, nonostante le piogge torrenziali di questi giorni, non ha subito alcun danno”.
È l’amara dichiarazione postata sul suo profilo facebook del sindaco di Tramonti di Sotto, Rosetta Facchin, riguardo alla chiusura del campeggio della località montana, che sta avendo diversi riflessi in chiave turistica sulla bella località prealpina del Pordenonese.
“Così come nemmeno la tempesta Vaia del 2018 – riprende Facchin – è riuscita a scalfirlo. Eppure resterà chiuso nella totale indifferenza della politica regionale. Evidentemente i cittadini della Val tramontina sono figli della serva, ma tant’è! Come dice l’autorità di bacino, ‘nell’ipotesi di un altro 1966’, meglio prevenire ( ma questo vale solo per le disgraziate aree montane) anche se in questi giorni si è ampiamente superato il disastro ’66 e il Camping Valtramontina è ancora lí, indenne, alla faccia dei campeggi sott’acqua!”.
Il tema è stato ripreso dal consigliere regionale Giampaolo Bidoli, già sindaco di Tramonti di Sotto, che dice “non posso che condividere il post di stamattina del mio sindaco. Oggi allerta rossa in molti territori. Le terre in cui la cementificazione (fatta anche con il contributo pubblico) ha raggiunto livelli insopportabili patisce le forti precipitazioni (non sono eccezionali) e riporta enormi danni (che verranno riparati ancora con fondi pubblici)”.
“Speculazioni edilizie, burocrazia al contrario, strutture tecniche al comando della politica di turno, ecc ecc determinano poi disastri annunciati. E in Valtramontina si “intima” il rispetto delle prescrizioni di sicurezza idraulica in un campeggio che con le forti piogge di questi giorni (ma anche in altri periodi) giace tranquillo all’asciutto nella sua piana ghiaiosa ai bordi del fiume Meduna (l’acqua non arriva nemmeno al livello di guardia o filtra)”.
“Aspetteremo la piena millenaria – rileva Bidoli – quando galleggeranno le auto al Marcolin oppure in qualsiasi altro posto della bassa. Un campeggio che, naturalmente, apre nei mesi estivi dove al massimo soffre di qualche giornata temporalesca (oggi chiamate “bombe d’acqua”) e che non avrebbe nessun fastidio ad allertare i propri ospiti in caso di situazioni difficili (sarebbe anche interessante sapere chi vorrebbe rimanere in tenda sotto il diluvio di giorni). Ma così è e così sarà se non ci sarà la volontà di intervenire. Autorità di Bacino in primis, che sicuramente questi giorni avrà visto i suoi dirigenti andare in ufficio con gli stivaloni da pesca”.