La Croazia entrerà a far parte dell’area Schengen dal primo gennaio 2023
Bruxelles (Belgio) – I ministri dell’Interno riuniti a Bruxelles hanno approvato l’ingresso della Croazia nell’area Schengen a partire dal 1° gennaio del 2023.
Resta ancora invece aperto il dibattito su adesione di Bulgaria e Romania, osteggiate da Austria e Paesi Bassi.
“Congratulazioni alla Croazia. A Bulgaria e Romania invece dico: meritate di entrare, avete un forte sostegno da quasi tutti gli Stati membri e dalla Commissione. Esprimo disappunto e tristezza, perché quando non siamo uniti siamo più deboli. Ma sono convinta che raggiungeremo l’ingresso di Bulgaria e Romania in questa legislatura e sarà la mia priorità far sì che accada” ha detto Ylva Johansson, Commissario europeo per gli Affari interni.
Con l’adesione a Schengen, il controllo delle frontiere tra la Croazia e gli altri membri dell’UE di Schengen, tra cui Slovenia e Ungheria, sarà eliminato, con l’obiettivo di consentire la libera circolazione di persone e merci.
“Per la Croazia è il giusto coronamento di un lungo percorso, per l’Europa un passo avanti per la stabilità e la libertà di circolazione, per l’Italia un rafforzamento delle relazioni istituzionali, commerciali e umane con un Paese amico. E in più è la fine dell’innaturale divisione dell’Istria e della comunità italiana autoctona che vi risiede” ha detto la ex europarlamentare e ed ex presidente del FVG Debora Serracchiani, che quando sedeva al Parlamento europeo faceva parte della delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Croazia.
Il controllo delle frontiere rimarrà in vigore alle frontiere esterne della Croazia con Serbia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina.
“Benvenuta Croazia. Congratulazioni sincere alla Croazia, nuovo membro dell’area Schengen.Un passo importante e meritato per il popolo croato. Avete lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo”. Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in un messaggio affidato al social media Twitter.
“In questo anno in cui ci siamo posti importanti traguardi, abbiamo raggiunto gli obiettivi strategici del governo, di cui beneficeranno maggiormente i cittadini croati e la nostra economia”. Questo il commento – sempre su Twitter – del primo ministro croato, il conservatore Andrej Plenković, dopo che la Croazia ha ricevuto il via libera unanime del Consiglio Affari Interni dell’Ue per l’ingresso nell’area Schengen. In quella stessa data il Paese, membro dell’Ue dal luglio del 2013, aderirà anche all’Eurozona.
Protestano le associazioni per la tutela dei diritti umani Amnesty International, Rete di monitoraggio della violenza alle frontiere, Centro Studi sulla Pace, Consiglio danese per i rifugiati, ECRE, Human Rights Watch, Oxfam, Comitato internazionale di salvataggio.
Secondo queste associazioni “le autorità croate hanno costantemente negato l’accesso al territorio e l’asilo a rifugiati, richiedenti asilo e migranti, e si sono impegnate in espulsioni collettive, compresi respingimenti violenti”.
Alcune Organizzazioni non governative – riporta il quotidiano “La Repubblica” – hanno documentato in numerose occasioni che la polizia croata sta usando la violenza contro persone inermi in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, di cui la Croazia è parte.