Italia-Israele a Udine: vittoria azzurra 4-1 tra tensioni politiche e manifestazione pro-Palestina

Udine – La partita di calcio tra Italia e Israele, svoltasi lunedì 14 ottobre a Udine, è stata al centro delle cronache regionali di questi giorni non solo per l’aspetto sportivo, ma anche per le tensioni sociali e politiche che l’hanno circondata.

Il risultato

Sul piano sportivo, l’Italia ha dominato l’incontro con una netta vittoria per 4-1. Il primo gol dell’incontro lo ha segnato Mateo Retegui, che ha aperto le marcature al 41° minuto trasformando con freddezza un rigore. Successivamente, Giovanni Di Lorenzo ha ampliato il vantaggio dell’Italia con una doppietta: il suo primo gol è arrivato al 54° minuto con un preciso colpo di testa su calcio di punizione battuto da Giacomo Raspadori. Di Lorenzo ha poi trovato nuovamente la rete al 79° minuto, questa volta con un potente tiro dalla distanza. Infine, al 72° minuto, Davide Frattesi ha contribuito con un altro gol, sfruttando un assist di Federico Dimarco.

L’incontro rientrava nella Nations League, una competizione che offre alle squadre nazionali la possibilità di guadagnare punti per le qualificazioni ai prossimi tornei internazionali.

Misure di sicurezza straordinarie

Udine è stata trasformata in una città blindata in vista della partita, con un imponente dispiegamento di forze dell’ordine. La zona attorno al Bluenergy Stadium è stata dichiarata “zona rossa”, con barriere, recinzioni e dissuasori installati per garantire la sicurezza degli spettatori e della squadra israeliana.

Circa 1.500 agenti sono stati mobilitati, inclusi unità speciali e droni per monitorare la situazione dall’alto.

Manifestazione pro Palestina

Contemporaneamente alla partita, si è svolta una manifestazione pro Palestina, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. Il corteo è partito da piazza della Repubblica e si è diretto verso piazza XX Settembre, distante circa sette chilometri dallo stadio

Gli organizzatori hanno comunicato la partecipazione di circa 3.000 manifestanti, mentre le autorità hanno stimato un numero inferiore.

Nonostante il clima teso, la manifestazione si è svolta pacificamente. Così il sindaco della città, Alberto Felice De Toni: “Grazie ad un forte lavoro in sinergia con tutte le istituzioni, coordinato dalla Prefettura, il piano di prevenzione e presidio del territorio ha funzionato. Non ci sono stati elementi di preoccupazione né nel pomeriggio né in serata, quando tra l’altro abbiamo anche assistito ad una bella vittoria degli azzurri. Abbiamo superato la prova”.

Problema politico

La scelta di ospitare la partita ha suscitato polemiche politiche. Inizialmente, il sindaco Alberto De Toni aveva negato il patrocinio all’evento, ma dopo discussioni con la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), ha cambiato idea.

Questo ha portato a divisioni all’interno della maggioranza comunale, con alcuni membri che hanno deciso di partecipare al corteo pro-Palestina.

Affluenza ridotta allo Stadio

Nonostante le misure di sicurezza rigorose, l’affluenza al match è stata bassa, con soli 11.700 biglietti venduti su una capienza di 25.000 posti.

Certamente hanno pesato le preoccupazioni per la sicurezza e l’atmosfera tesa che circondava l’evento. Gli spettatori sono stati invitati ad arrivare con largo anticipo per evitare lunghe attese ai controlli di sicurezza

 

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