Intesa tra operatori logistici per trasporti intermodali da Trieste alla Lituania
Trieste – Il Porto di Trieste è il primo in Italia per servizi e volumi di merce movimentata via treno, con quasi 10.000 treni operati all’anno e un impegno continuo verso l’ampliamento della propria rete di collegamenti. Ammontano a 400 milioni di euro i fondi del PNRR destinati allo scalo.
È in tale prospettiva, unitamente alla necessità di trovare percorsi alternativi ai flussi di merce imposti dalla situazione geopolitica, che è stato siglato un accordo internazionale di collaborazione finalizzata al rafforzamento dei rapporti economici e lo sviluppo del trasporto merci e della logistica multimodale con la Lituania.
“Questo accordo assume, alla luce dell’attuale situazione internazionale, il valore di una scelta politica importante in relazione ai rapporti tra l’Europa e i Paesi Baltici, ed è un onore che il Friuli Venezia Giulia in questo ambito ricopra un ruolo da protagonista”.
Questo il concetto espresso a Trieste dal Governatore in occasione della sottoscrizione del protocollo di intesa tra le partnership pubblico/private di Germania, Italia e Lituania – di questi ultimi due Paesi presenti i relativi ministri alle Infrastrutture e ai Trasporti.
A sottoscrivere il documento sono stati da una parte – quella italiana – la Società Alpe Adria Spa e la Samer&Co. Shipping, dall’altra i lituani della AB-LTG Cargo e i tedeschi della Duisport-Duisburger Hafen AG.
I numeri del Porto di Trieste
Un porto in crescita, tecnologicamente “tra i più avanzati e competitivi d’Italia e d’Europa”, con una movimentazione totale che nel primo semestre 2022 ha superato i 29 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2021 (+13,23%), con un aumento di treni operati pari al +7,54%.
Questo è quanto il presidente dell’autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino ha esposto al ministro dei trasporti Enrico Giovannini in visita allo scalo giuliano in occasione della sigla del protocollo.
D’Agostino inoltre ha sottolineato come il porto sarà ulteriormente potenziato con uno sviluppo della rete ferroviaria e dalla digitalizzazione.
“I dati statistici del primo semestre parlano di un porto in crescita”, ha affermato D’Agostino. Nel dettaglio, infatti, sono cresciute le rinfuse liquide (+12,39%), è cresciuto poi il settore contenitori (+17,36%) con 431.454 TEU movimentati che corrisponde al miglior primo semestre assoluto per TEU movimentati), e il comparto RO-RO (+10,90%).
D’Agostino inoltre ha illustrato al ministro Giovannini il potenziamento ferroviario in atto, che permetterà di arrivare al 2026 con tre nuove stazioni ferroviarie completamente rinnovate (Campo Marzio-Porto Nuovo, Servola e Aquilinia) e una capacità di 20 mila treni da 750 metri, portando di fatto a un raddoppio della capacità attuale.
La digitalizzazione del porto è l’altro punto su cui si è soffermato il presidente dell’autorità portuale di Trieste: “Con l’informatizzazione di tutte le attività collegate al porto – ha spiegato – sia lato mare che lato terra, si sono ridotti tempi e costi delle operazioni. Siamo l’unico porto europeo ad avere un PCS (Port Community System) con la parte ferroviaria integrata.
Tutto ciò ci permette di ottimizzare al meglio anche l’integrazione con l’autotrasporto, riducendone il forte impatto a livello portuale e urbano”, ha concluso D’Agostino.