Interporto Pordenone, variante per insediare due nuove aziende e 300 lavoratori
Pordenone – Due nuove grandi aziende industriali e artigianali vogliono entrare all’Interporto portando con sé 300 lavoratori, di cui 100 sarebbero nuove assunzioni e quindi nuove opportunità di lavoro per chi lo sta cercando.
Protagonisti dell’operazione, che potrebbe iniziare a concretizzarsi subito dopo l’estate, sono il Comune, lo stesso Interporto e l’Unione degli industriali di Pordenone che fin da inizio 2017 hanno avviato un tavolo per rilanciare il Centro intermodale non solo con attività di commercio all’ingrosso e logistica – le attività principale dell’Interporto – ma anche con realtà produttive vere e proprie.
Per fare ciò è però necessario apportare una modifica al Piano regolatore comunale. La variante verrà illustrata questa sera dall’assessore comunale Cristina Amirante in commissione consiliare urbanistica e lavori pubblici, convocata alle 18 in Municipio. Dopo di che il documento verrà sotto posto alla discussione e al voto delle forze politiche nel consiglio comunale di lunedì 12.
Qualora ottenga il via libera, l’insediamento dovrebbe iniziare in tempi rapidi, presumibilmente già in autunno, con la riqualificazione dei capannoni esistenti o la costruzione di nuovi. Oltre alle due richiedenti, la variante permette l’ingresso di eventuali altri aziende e comunque non concede una superficie superiore al 10 per cento di quella complessiva dell’Interporto, garantisce la sostenibilità ambientale e la compatibilità con gli altri insediamenti.
«Un’operazione di rilancio alla quale stiamo lavorando da tempo e che ora si concretizza con questa variante – commenta il sindaco Alessandro Ciriani – una svolta con ricadute occupazionali positive sul territorio». Amirante ha auspicato «che i lavori della bretella sud di collegamento tra Pontebbana e A 28, anch’essa strategica, possano finalmente essere avviati, tenuto conto delle vicende inerenti il fallimento della ditta aggiudicataria che hanno determinato il mancato avvio dei lavori ad aprile 2016. Ad oggi non vi è alcuna notizia certa sui tempi di inizio dei lavori da parte della Regione e dell’assessore regionale alle infrastrutture».
«Da diversi anni l’area del Centro ingrosso è in stallo per mancanza di investimenti da parte degli operatori – spiega dal canto suo l’amministratore delegato di Interporto, Giuseppe Bortolussi – l’attività del commercio all’ingrosso sta scomparendo, sostituita da logistica e commercio elettronico. Entro fine anno – continua – si prevede l’ultimazione delle infrastrutture (magazzini, officine, servizio di riparazione e manutenzione dei locomotori e dei carri ferroviari, centro logistico a servizio dell’area del mobile) per rendere operativo il terminal intermodale (in pratica un terminal ferroviario per lo scambio merci tra camion e treni, ndr) completando così la prima fase di infrastrutturazione.
Alcune importanti realtà produttive che svolgono anche attività di logistica in generale – va avanti – sono venute a conoscenza dei nostri programmi di investimento e hanno manifestato la volontà di investire a loro volta in Interporto per usufruire dell’intermodalità ferroviaria e della ottima connessione alla rete autostradale, nonché della presenza di enti pubblici già insediati quali dogana e motorizzazione civile.
Un’opportunità che valorizzerebbe ulteriormente l’Interporto con nuove attività produttive e servizi che incrementerebbero l’occupazione di 300 unità, aggiungendosi alle circa 700 già presenti» conferma Bortolussi.