Interporto, logistica centro-europea. Friuli Venezia Giulia protagonista

Pordenone – Un importante incontro sulle prospettive e le opportunità di sviluppo dell’Interporto Centro Ingrosso di Pordenone SpA si è svolto nella sala conferenze (inaugurata per l’occasione) della piattaforma intermodale, un complesso integrato di infrastrutture e servizi di cui la Camera di Commercio di Pordenone-Udine è socio di maggioranza assoluta (circa l’80%) affiancata da altri partners territoriali, tra cui il Comune di Pordenone (15,35%) e tutte le Associazioni di categoria.

«Un incontro – come ha spiegato in apertura il Presidente della Camera, Giovanni Da Pozzo – che si inserisce nelle iniziative promosse dall’Ente con l’obiettivo di rafforzare e rendere sempre più proficuo il dialogo con le partecipate, le associazioni di categoria e le imprese». Da Pozzo ha sottolineato la lungimiranza di chi, diversi anni fa, decise di creare un asset così importante aggiungendo che «la logistica oggi è un tema sulla bocca di tutti, non lo era un tempo».

Più in generale, il Presidente ha evidenziato quanto il Friuli Venezia Giulia possa giocare, in questo momento storico, una partita fondamentale nella logistica del Centro Europa grazie al valico di Tarvisio che, ha detto «diventerà sempre più strategico sia per il traffico su gomma sia su rotaia pur in presenza di una frenata dell’economia tedesca e della contingenza che sta colpendo le aziende meno strutturate ad affrontare le difficoltà».

Perché, per Da Pozzo, «quella alla logistica è una propensione che abbraccia tutto il territorio regionale, penso certamente ai porti ma anche a Cervignano e ad Amaro». E la strada da percorrere, secondo il Presidente, «è quella del trasporto combinato che oggi, in Italia, ha sorpassato di due punti percentuali quello convenzionale; il Friuli Venezia Giulia – ha concluso – ben si presta a questa tipologia intrecciata».

Crescere, certo, ancora, come ha aggiunto Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico e Vicepresidente di Camera di Commercio di Pordenone-Udine perché, ha detto, «quest’Interporto è tra i più evoluti in questa parte del Paese ed assieme all’Amministrazione comunale stiamo ragionando di ampliarlo in un’altra area strategica, quella dell’ex Seleco, affinché anche Pordenone possa disporre di una superficie adibita a grande Consorzio industriale da qui fino al Noncello, includendo perché no? anche lo stesso Interporto con la contestuale implementazione dei servizi per i lavoratori».

Il sindaco Alessandro Ciriani, che ha confermato il dialogo in corso per la creazione di un’area dedicata a Consorzio industriale, ha rimarcato il grande interesse dell’Amministrazione per lo sviluppo dell’infrastruttura logistica, «incardinata – ha spiegato – in una zona strategica a forte vocazione manifatturiera; tra poco – ha evidenziato il primo cittadino – la possibilità di non spezzare più i treni sarà un’arma importante a nostra disposizione così come lo sarà la stazione elementare per il transito a Est dei nostri treni. Per parte nostra – ha concluso il sindaco – nonostante l’orizzonte carico di nubi preoccupanti, possiamo guardare al futuro con un pizzico in più di serenità».

Silvano Pascolo, Presidente di Interporto, ha ricordato la mission dell’infrastruttura logistica che, ha detto, è focalizzata sulla «crescita sostenibile del benessere e del tessuto economico locale e regionale in un territorio fortemente competitivo e vocato all’export» e sulla volontà di «mettere a disposizione del sistema regione i propri asset aziendali frutto di scelte strategiche mirate per contribuire a rafforzare la piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia».

A Interporto, ha detto ancora Pascolo, il compito di «anticipare gli scenari futuri stringendo alleanze e aprendo le porte a nuove opportunità di business in ambito nazionale e internazionale».

Da Alfredo De Paoli, AD di Interporto C.I., una lunga overview tecnica partita dai numeri del traffico rilevato (1.900 treni movimentati nel 2022 contro i 1.226 del 2021) e un’istantanea sugli asset attuali e quelli inseriti nell’agenda futura dei lavori.

Attualmente i binari sono otto: quattro di presa e consegna, altrettanti operativi di carico e scarico delle UTI a piazzale «a standard europeo 750m», un’asta di manovra da 320 metri, la rampa di carico mezzi militari e/o RO.LA., 100 mila metri quadri di piazzale operativo/deposito e un gate/uffici e officina raccordata per manutenzione mezzi rotabili.

Tra gli interventi a breve termine (entro il 2025), «l’allungamento dell’asta di manovra a 750 metri, la realizzazione di quattro binari di sosta carri e l’installazione di un portale ferroviario e stradale». Per il 2028, ha aggiunto ancora De Paoli, è prevista «la trasformazione in stazione elementare, la realizzazione di un ulteriore binario operativo sotto gru, di magazzini raccordati e l’installazione di 2 gru a portale»

Cristina Amirante, assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio, ha confermato la vicinanza della Regione a Interporto Centro Ingrosso «che – ha detto fa parte della piattaforma logistica strategica che si compone, in tutto il FVG, di tre porti e quattro interporti che sono anche retroporto e che ci consentono, anche, di praticare della sostenibilità ambientale».

Amirante ha ricordato lo stanziamento a suo tempo erogato dall’Amministrazione regionale (14,6 milioni di euro) a favore delle iniziative di Interporto Centro Ingrosso di Pordenone che «entra ora nel vivo della prima parte del protocollo d’intesa sottoscritto una decina di anni fa e i cui costi – ha informato – sono aumentati per diverse ragioni».

Più in generale, per l’immediato futuro della viabilità che interseca la logistica Pordenonese, per l’assessore risulta cruciale «la prosecuzione della circonvallazione Sud anche nell’ottica poc’anzi richiamata da Agrusti e Ciriani di un Consorzio industriale che, ove realizzato, dovrà raccordarsi con la ferrovia; se ciò non sarà fatto verrà a mancare all’appello un elemento importante per entrare in autostrada o nella viabilità locale e in Interporto. La bretella è indispensabile – ha rivelato – anche perché il viadotto dell’uscita autostradale non sopporta il peso dei mezzi militari. E quindi andrà ripensato. La Regione valuterà in sede di assestamento».

All’incontro è intervenuto anche Carlo De Giuseppe, responsabile direzione Strategie e Pianificazione Sviluppo Infrastrutture area Nord Est di RFI che ha parlato delle azioni che RFI mette in campo per perseguire lo sviluppo del traffico.

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