Iniziato il maxi processo a carico del truffatore Fabio Gaiatto e della sua banda
Pordenone – Sabato 16 febbraio è iniziato a Cordenons (Pn) il processo a carico di Fabio Gaiatto, il falso consulente finanziario accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, abusivismo finanziario e auto-riciclaggio.
L’udienza preliminare si è svolta eccezionalmente presso la sala centro culturale Aldo Moro di Cordenons (198 posti) e nell’annesso auditorium (440 posti) per accogliere tutte le parti coinvolte.
Oltre a Gaiatto sono indagate un’altra quindicina di persone, che si sarebbero rese complici del sedicente esperto di investimenti, tra cui la compagna, Najima Romani.
La rete di finti promotori finanziari ingaggiati da Gaiatto procacciava i clienti in cambio di ricche provvigioni. Sono tutti indagati non solo per truffa, ma anche per intermediazione finanziaria abusiva
Secondo la ricostruzione della procura, Gaiatto e la sua banda avrebbero truffato oltre mille clienti, raccogliendo 72 milioni di euro, che fingevano di investire nel mercato Forex tramite la “Venice Investment”, promettendo rendimenti mensili del 10%.
Circa 30 le vittime della truffa presenti all’udienza. 67 gli avvocati. Centinaia le parti civili che si sono costituite (tra 800 e 900), tra cui il Codacons e il Comune di Portogruaro.
Il giudice per le indagini preliminari Eugenio Pergola ha aggiornato l’udienza al 2 marzo. Tanto ci vorrà per esaminare tutte le richieste.
Nel frattempo il procuratore capo di Pordenone Raffaele Tito, che ha coordinato le indagini con la pm Monica Carraturo, ha dato il consenso ai primi due patteggiamenti: Massimo Baroni (un anno e mezzo) e Ubaldo Sincovich (un anno e 5 mesi), accusati di aver fatto da procacciatori di clienti.
Baroni e Sincovich hanno versato rispettivamente 9.000 e 8.500 euro sul conto corrente aperto dalla procura per i risarcimenti delle vittime.