Incidenti in montagna in FVG, nel 2024 oltre 400 interventi del Soccorso Alpino. Escursionismo al top delle chiamate, i consigli
Udine – Nel 2024 il Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia ha registrato 424 interventi su terreno impervio, un numero in linea con la tendenza nazionale che conferma un costante aumento delle operazioni di soccorso. Il dato è quasi raddoppiato rispetto al 2014, quando gli interventi furono 228, e per la quarta volta negli ultimi cinque anni si è superata la soglia delle 400 missioni. Lo comunica in una nota il CNSAS FVG a commento delle statistiche nazionali divise per regione, recentemente pubblicate.
La maggior parte degli interventi ha riguardato l’escursionismo, che da solo supera il 50% delle operazioni. Seppur ritenuta un’attività tra le meno tecniche e pericolose, è proprio in questo ambito che si concentrano la maggior parte delle richieste di aiuto. “Si tratta di una questione di preparazione e anche di numeri – spiega Raffaello Patat, delegato alpino del Soccorso Alpino e Speleologico del FVG. – Chi affronta discipline più complesse, come alpinismo o parapendio, ha generalmente una maggiore consapevolezza tecnica, mentre gli escursionisti sono più numerosi e spesso meno preparati”.
Il 2024 ha registrato anche un calo significativo degli interventi con elicottero, passati da 191 nel 2021 a 72 nell’ultimo anno. I decessi sono stati 20, uno dei numeri più bassi dell’ultimo decennio. In aumento invece le chiamate al Nue112.
Tra le attività sportive che hanno visto un incremento degli incidenti spicca il torrentismo, con una percentuale di interventi salita al 4,4%, rispetto allo 0,4%-0,8% degli anni passati. La crescente attrattiva delle forre regionali attira molti praticanti, soprattutto stranieri, mentre i soccorsi coinvolgono spesso anche bagnanti in cerca di refrigerio nei torrenti prealpini durante le giornate più calde. Anche il parapendio ha mantenuto un numero costante di interventi (3,1%), con una casistica che riguarda principalmente piloti stranieri, attratti dalle condizioni favorevoli di volo nelle aree del Monte Valinis e del Monte Cuarnan.
Analizzando le cause principali degli incidenti in montagna, si evidenzia che la perdita di orientamento, i ritardi e l’incapacità rappresentano il 33,1% delle richieste di soccorso, mentre le cadute e le scivolate sono all’origine del 28,4% dei casi. Tra le stazioni più operative, quella di Udine/Gemona ha registrato il maggior numero di interventi (91), seguita da Cave del Predil (88) e Forni Avoltri (60). Trieste, pur con un territorio di competenza ridotto, ha totalizzato 57 interventi, mentre Maniago ne ha effettuati 42, con un’incidenza legata alla pratica del parapendio.
Per quanto riguarda i soccorsi di persone disperse, il 2024 ha visto un leggero calo rispetto agli anni precedenti, con 66 interventi a fronte dei 72 del 2023 e degli 82 del 2022. Il Friuli Venezia Giulia, primo a livello nazionale nell’organizzazione di squadre specializzate per la ricerca dispersi, continua a distinguersi in questo ambito.
Infine, anche se gli interventi speleologici sono sporadici, la regione vanta un’altissima specializzazione in questo settore. Le squadre locali, molto affiatate e preparate, hanno dato un contributo essenziale in operazioni di soccorso extraregionali e internazionali, come nel caso del salvataggio dello speleologo in Turchia nel 2023.
L’analisi dei dati conferma quindi un trend in crescita per gli interventi di soccorso in montagna, con una particolare attenzione alle attività escursionistiche e alle discipline emergenti, che richiedono maggiore consapevolezza e preparazione da parte di chi le pratica.
I consigli fondamentali per non trasformare un’escursione in una brutta esperienza
Ecco dieci accorgimenti fondamentali per escursionisti alle prime armi, utili a prevenire situazioni di pericolo e affrontare la montagna in sicurezza:
- Pianifica l’escursione con attenzione
Consulta mappe, guide e bollettini meteo prima di partire. Evita di improvvisare il percorso e scegli itinerari adeguati al tuo livello di esperienza.
- Controlla le previsioni meteo
Il tempo in montagna cambia rapidamente. Evita di partire se sono previste piogge intense, temporali o nebbia fitta.
- Indossa abbigliamento e calzature adeguati
Scarponi con buona aderenza e abbigliamento tecnico a strati (compreso un guscio impermeabile) sono essenziali per affrontare variazioni di temperatura e terreni difficili.
- Porta sempre uno zaino con equipaggiamento base
Acqua, cibo energetico, una torcia frontale, un coltellino, una coperta termica, un fischietto e un kit di primo soccorso non dovrebbero mai mancare.
- Non sottovalutare la segnaletica
Segui i sentieri segnati e non avventurarti fuori traccia, soprattutto in zone sconosciute o con terreno impervio.
- Comunica il tuo itinerario a qualcuno
Informa sempre un amico o un familiare sulla tua meta e orario previsto di rientro. In caso di emergenza, questo aiuterà i soccorsi a localizzarti.
- Non fare affidamento esclusivo sullo smartphone
Le batterie si scaricano e in molte zone di montagna il segnale è assente. Porta con te una mappa cartacea e una bussola per orientarti.
- Rispetta i tuoi limiti fisici e mentali
Non strafare: la montagna richiede resistenza e lucidità. Se ti senti stanco o insicuro, torna indietro prima che la situazione diventi critica.
- Occhio alla quota e all’altitudine
Se non sei abituato, salire troppo velocemente può causare mal di montagna. Idratati bene e fai soste regolari per acclimatarti.
- In caso di emergenza, chiama il 112
Se ti trovi in difficoltà, non esitare a contattare i soccorsi. Se possibile, cerca un punto con buona visibilità per facilitare la localizzazione.
Seguendo questi consigli, l’escursionismo rimane un’esperienza sicura e appagante, permettendo di godere al meglio delle meraviglie delle montagne del Friuli Venezia Giulia e non solo.