Inaugurato il nuovo punto franco FREEeste: 240.000 metri quadrati per logistica e produzione
Trieste – È stato inaugurato il 13 febbraio nella zona industriale di Bagnoli della Rosandra (Ts) il nuovo punto franco FREEeste – Free Zone of Trieste, alla presenza delle autorità cittadine e regionali.
L’area, che nel 2017 Interporto di Trieste Spa ha acquistato per 21 milioni di euro da Wärtsilä Italia, ha una superficie di 240.000 metri quadri, di cui 74.000 coperti. Il complesso sarà operativo tra un anno, quando sarà ultimata la rete ferroviaria.
L’operazione si propone di rilanciare l’area dismessa della ex Grandi Motori per portare sviluppo e lavoro non solo alla città ma all’intera Regione ed al sistema dell’import/export italiano.
Il punto franco prevede infatti aree per la logistica, lo stoccaggio, il packaging e la manifattura, non solo per l’import ma anche per le esportazioni di merce in regime extradoganale.
Nell’area di Bagnoli, ferrovia e terminal intermodali sono integrati e c’è una connessione diretta con la Free Zone del porto di Trieste attraverso un corridoio doganale.
Il presidente dell’Autorità di sistema Portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, ha sottolineato l’intenzione di utilizzare l’esistente che ha caratterizzato l’iniziativa, realizzando “un aumento di capitale, acquisendo l’area, mettendo a posto, fino a recuperare luoghi che esistevano. Oggi stanno già lavorando e il magazzino è quasi pieno”.
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha ricordato che “anni fa quando arrivava qualcuno e ci chiedeva cinquemila metri quadri per metter su una azienda, non c’era possibilità”. Qui, invece, ci sono “75.000 metri quadri e la possibilità di costruirne altrettanti in una zona franca, c’è servizio ferroviario all’interno, senza problemi autostradali, si esce e entra con i tir senza problemi per nessuno”.
L’assessore regionale Graziano Pizzimenti ha dichiarato che “non avrei mai pensato che in un anno si potesse fare tutto questo. Gli obiettivi sono molteplici: innanzitutto si dà sfogo al porto di Trieste, fondamentale per sviluppo, il retroporto diventa importantissimo; poi diamo posti di lavoro, estremamente importante; siamo di fronte a evento di grandissima importanza”.
FREEste “è un’opportunità non solo per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia ma per il Paese”.
Così il governatore della Regione Massimiliano Fedriga nel suo intervento all’inaugurazione.
“Usufruire di una zona franca per l’insediamento di attività imprenditoriali e industriali – ha spiegato Fedriga – significa offrire, in virtù di una specificità unica a livello europeo che può portare sviluppo e lavoro, un’opportunità in termini di competitività al Paese intero. Un processo nel quale la Regione Friuli Venezia Giulia ha creduto e continua a credere”.
Il governatore ha infine evidenziato l’importanza della sinergia tra gli Interporti di Cervignano e Trieste, tradottasi anche in un passaggio di quote, a riprova che “la nuova politica logistica a livello regionale prevede un approccio in cui tutti i soggetti sono protagonisti”.
Ringraziando tutte le autorità per il lavoro comune – sindaci, Camera di commercio della Venezia Giulia e Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, protagonista dell’operazione con Interporto di Trieste presieduto da Giacomo Borruso – Fedriga ha salutato in particolare il “cambio di passo” in chiave di collaborazione istituzionale dimostrato dall’Agenzia delle Dogane, presente con il direttore Benedetto Mineo, e dal nuovo prefetto Valerio Valenti, rappresentato alla cerimonia dal vicario Rinaldo Argentieri.
Per illustrare le nuove opportunità di sviluppo del porto e della città, giovedì 14 febbraio alle ore 18 presso la Stazione Marittima di Trieste il presidente dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino sarà presente al convegno “Le vie della seta e del ferro. Scenari per Trieste e L’Europa” organizzato da Limes Club Trieste e Centro Culturale Veritas, in collaborazione con la Libreria Luigi Einaudi e con la partecipazione di Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, di Laris Gaiser, docente di Geoeconomia all’Accademia diplomatica di Vienna e di Giovanni Longo, docente di ingegneria dei Trasporti all’Università di Trieste.