Inaugurato a Trieste il Narodni Dom dopo i lavori di restauro alla presenza del presidente della repubblica di Slovenia
Trieste – Nella mattinata di mercoledì 11 ottobre si è svolta l’inaugurazione ufficiale del Narodni Dom di San Giovanni, alla presenza della Presidente della Repubblica di Slovenia Nataša Pirc Musar e dei rappresentanti delle istituzioni regionali e locali.
Un evento organizzato dall’Unione culturale economica slovena (Skgz), dalla Confederazione delle organizzazioni slovene (Sso) e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Nella sede del Narodni si è svolta una breve cerimonia di saluti improntata all’insegna dell’amicizia e della collaborazione tra i due popoli, dopo la sofferenza del secondo conflitto mondiale e il lungo percorso di riconciliazione.
Un luogo polifunzionale che potrà, negli auspici, diventare “posto di aggregazione non solo per la comunità slovena di Trieste ma anche per i triestini stessi e gli italiani”.
È l’augurio che la presidente della Repubblica di Slovenia, Natasa Pirc Musar, ha rivolto per il futuro del Narodni dom (Casa del popolo in sloveno) del quartiere San Giovanni, riaperto dopo i lavori di ristrutturazione.
“Così si costruisce il futuro, fatto di eventi simbolici e dal lavoro quotidiano; una vicinanza da rafforzare sempre più tra cittadini e imprese dei nostri territorio. I legami forti sono la comunanza di interesse, cultura, di cittadini e imprese che dobbiamo rafforzare. Questo è l’esempio a livello internazionale”, ha detto il Governatore del Fvg Massimiliano Fedriga.
“Questa cerimonia suggella ancora una volta il sentimento di amicizia che abbraccia nel nostro Paese le comunità di lingua italiana e quella di lingua slovena e, allargando il nostro orizzonte, lo Stato italiano, il Friuli Venezia Giulia e la vicina Repubblica di Slovenia. Un valore così alto che ha le sue radici nella nostra Costituzione, testo fondante dello Stato italiano”.
“Successivamente lo Stato italiano – ha aggiunto Fedriga – con la Legge 482 del 1999 ha provveduto a normare, proprio in attuazione dei principi della Costituzione, la valorizzazione delle minoranze linguistiche storiche del nostro Paese. Comunità che, fino a quella data, erano state comunque tutelate a seguito di specifici accordi internazionali intervenuti già alla fine della Seconda Guerra Mondiale”.
“Il plurilinguismo e la diversità culturale – ha sottolineato con forza il governatore – rappresentano la vera grande ricchezza del Friuli Venezia Giulia. Così come dialogo, condivisione dei valori e valorizzazione delle peculiarità sono alla base dell’Unione europea. Per questo la nostra regione è un esempio per l’Europa”.
Oltre a ringraziare la Presidente Pirc Musar per la sua partecipazione a questo importante evento, nel corso del suo intervento il governatore Fedriga ha ricordato che il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia sono oggi partner strettissimi in progetti strategici per lo sviluppo di quest’area che si trova nel cuore dell’Europa. “L’evento simbolo di questo processo virtuoso di cooperazione internazionale è senz’altro l’appuntamento del 2025 di Nova Gorica e Gorizia capitale europea della Cultura. Per la prima volta nella storia, infatti, questa iniziativa è condivisa da due Stati”.
“In questo momento, caratterizzato dalle gravissime tensioni a livello internazionale causate dalla guerra in Ucraina e dalla barbara uccisione di civili inermi da parte di Hamas, dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi con maggiore responsabilità per crescere insieme nel pieno rispetto delle reciproche differenze”.
“Il nostro dovere – ha detto ancora Fedriga – è quello di cogliere tutte le opportunità di sviluppo comune come l’ambizioso progetto transnazionale della Valle dell’idrogeno, che vede insieme il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia e la Croazia, e come le iniziative condivise sulla mobilità e sul turismo”.
“L’azione della diplomazia internazionale e gli eventi come quello odierno, ricco di riflessi simbolici, sono certamente importantissimi. Allo stesso tempo risulta fondamentale quel costante lavoro quotidiano che crea legami saldi tra le nostre comunità. Governi, presidenti e forze politiche possono passare, ma questa comunione di intenti – ha concluso il governatore – è indissolubile e va rafforzata in ogni momento e in qualsiasi situazione”.
A margine dell’evento Fedriga ha annunciato che entro marzo 2024 sarà organizzato un nuovo incontro per trattare alcuni urgenti temi bilaterali. “Ci ritroveremo per approfondire argomenti comuni legati all’energia, alla mobilità e all’innovazione come previsto dalla norma istitutiva del tavolo permanente Friuli Venezia Giulia-Slovenia”.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla Giunta regionale per la realizzazione di un progetto che rinsalda i rapporti di collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia e l’occasione per affrontare temi urgenti di interesse comune.
“Oggi abbiamo assistito all’ultimo atto di un progetto partito da lontano – ha ricordato l’assessore regionali al Patrimonio Sebastiano Callari -. Un’iniziativa realizzata grazie a un investimento della Regione di circa 4 milioni e 500mila euro che ha richiesto un notevole dispendio di energie da parte del personale della Direzione centrale patrimonio al quale va il nostro più sincero ringraziamento”.
“Nel rispetto della legge 38 del 2001, che prevedeva il passaggio di questo immobile alla comunità slovena, la Regione ha ristrutturato questo bene, che adesso – ha sottolineato Roberti – è a disposizione di tutti i cittadini del rione di San Giovanni. Uno spazio aperto al confronto e al dialogo culturale”.
“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – ha aggiunto Callari – perché quella odierna non è stata solo la cerimonia di consegna di un edificio ristrutturato. È stata invece una straordinaria opportunità per dimostrare all’Europa intera che siamo capaci di costruire case comuni per popoli diversi che vivono in un grande territorio come il nostro”.