In Friuli Venezia Giulia l’economia ristagna. Le cifre nel Report di novembre a cura di Bankitalia
Trieste – Il Friuli Venezia Giulia ha affrontato un 2024 complesso dal punto di vista economico, come emerge dall’analisi dell’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia, presentato martedì 12 novembre a Trieste dal direttore della sede Marco Martella.
La regione ha visto una stagnazione del PIL nel primo semestre, a differenza del modesto +0,4% registrato a livello nazionale. Questo risultato riflette difficoltà particolari in alcuni settori, soprattutto il manifatturiero, mentre altri hanno mostrato segni di tenuta.
Analisi settoriale
- Servizi, costruzioni, manifattura
- Il comparto dei servizi e delle costruzioni ha mostrato una dinamica positiva, parzialmente in grado di compensare le difficoltà del settore manifatturiero.
- Manifatturiero: La contrazione della domanda estera, dovuta alla debolezza del ciclo manifatturiero nell’area euro, ha influito negativamente sulle imprese manifatturiere della regione, particolarmente esposte al commercio estero.
- Investimenti
- Gli investimenti privati sono rimasti pressoché invariati, frenati dalle incertezze legate alla domanda e dai costi elevati del credito.
- Gli investimenti pubblici, tuttavia, hanno continuato a crescere, trainati dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), favorendo in particolare infrastrutture e progetti pubblici.
- Immobiliare
- Nel mercato immobiliare si è osservato un lieve calo delle compravendite e una flessione più marcata dei prezzi delle abitazioni, segno di una domanda immobiliare in contrazione e di un contesto di aumento dei tassi di interesse.
Occupazione e Mercato del Lavoro
Il mercato del lavoro ha mostrato segnali positivi, con una crescita dell’occupazione, trainata in modo particolare dai lavoratori autonomi. Il tasso di disoccupazione ha continuato a scendere, sebbene le assunzioni nette nel settore privato non agricolo siano state inferiori rispetto al 2023. Questo indica una riduzione della dinamicità nelle assunzioni del settore privato, che si riflette in un contesto di crescita economica contenuta.
Settore Bancario e Credito
Il settore del credito ha visto un calo nei prestiti bancari alle imprese, legato alla riduzione della domanda di finanziamento per investimenti aziendali. Al contempo, i finanziamenti alle famiglie sono rimasti stabili, con una ripresa del credito al consumo che ha compensato il calo nei mutui immobiliari.
In sintesi
Il 2024 si configura come un anno di sostanziale stagnazione economica per il Friuli Venezia Giulia. Il rallentamento del settore manifatturiero, influenzato dall’incertezza internazionale e dalla debolezza della domanda nell’area euro, rappresenta una sfida significativa. Tuttavia, la crescita nei servizi e nelle costruzioni, unita agli investimenti pubblici del PNRR, contribuisce a bilanciare parzialmente queste difficoltà, mentre l’occupazione mantiene una certa stabilità.
Per saperne di più: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2024/2024-0028/2428-friuli.pdf
Il commento delle segretaria del PD regionale Caterina Conti
“La giunta Fedriga continua a spendere badilate di soldi pubblici per convincerci che la zuppa è ottima e abbondante, comprando pagine e pagine di giornali o andando fino a New York per accendere luminarie. Ben diversa la realtà che descrive la Banca d’Italia, parlando dei 6 mesi di sostanziale stagnazione dell’economia Fvg e dell’industria che risente del calo dell’export”. Lo scrive sulla pagina Facebook del Pd Fvg la segretaria regionale Caterina Conti, commentando quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale del report di Bankitalia sull’economia del Fvg.
“La famiglia stile ‘Mulino Bianco’ delle foto pubblicitarie targate centrodestra – scrive Conti – in realtà fa fatica a reggere l’aumento dei prezzi, mette da parte quasi niente e spende sempre meno con una dinamica normale nei tempi di crisi e di incertezza. Per anni hanno ripetuto che questa Giunta è un esempio di tutte le virtù, i primi della classe in tutto, e adesso arriva un laconico comunicato di Bankitalia che mette in fila i numeri e ci dice che facciamo peggio del resto d’Italia”.
“Continueremo a incalzare questa Giunta affinché le riforme, quelle vere e strutturali, si comincino a fare, si sostenga la manifattura e ci si prepari ai momenti più duri, a superarli e ad afferrare la ripresa. Adesso le risorse ci sono e – conclude la segretaria dem – non devono essere sprecate”.