Il Tribunale amministrativo regionale annulla l’ordinanza del comune di Monfalcone sulle preghiere all’esterno
Trieste – Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso del Centro culturale islamico Baitus Salat di Monfalcone avverso l’ordinanza dirigenziale 5 del 7/12/2023 con la quale il comune aveva inibito l’utilizzo della sede del Centro in via primo Maggio 103, perché priva di collaudo statico ed agibilità e contestualmente anche dell’area esterna di pertinenza dell’immobile.
Il TAR ha confermato l’impossibilità di utilizzare il locale ma ha chiesto al comune di ritirare l’interdizione per l’area esterna.
“La mancanza delle condizioni di agibilità dell’edificio non può giustificare l’emanazione di un provvedimento che precluda anche l’utilizzo dell’area esterna pertinenziale” si legge nella sentenza.
Ancora, il TAR ritiene che siano “insussistenti i presupposti per inibire l’utilizzo dell’immobile nella sua interezza, anche alla luce della sua destinazione – nota al Comune – all’esercizio di diritti di rango primario quale la libertà di riunione, di associazione e di culto”.
“Tali diritti, pur non godendo di incondizionata prevalenza sui contrapposti interessi pubblici (confrontando il decreto presidenziale n. 856/2024, emesso dal Consiglio di Stato su analoga vicenda), avrebbero giustificato un più attento bilanciamento delle rispettive posizioni”.
I fedeli musulmani potranno quindi riunirsi all’esterno del Centro per la preghiera comune.
La risposta del comune di Monfalcone
“In merito ai due centri islamici presenti a Monfalcone, il Consiglio di Stato ha già decretato che quei luoghi non possono essere adibiti a moschee”.
“La sentenza odierna del TAR riguarda soltanto l’area esterna dell’ex supermercato in quanto il Consiglio di Stato si è già espresso in merito allo stabile, decretando che non può essere destinato alla preghiera”.
“Di fronte alla decisione del TAR, che riguarda quindi il profilo urbanistico della pertinenza esterna, risultante area commerciale e che lo stesso Tar non considera cantiere, il Comune di Monfalcone, considerando valide le proprie motivazioni, ritiene che ci siano le ragioni per presentare appello al provvedimento”.