Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Trieste
Trieste – Lunedì 28 marzo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato in visita a Trieste.
La giornata ha visto svolgersi tre appuntamenti: in Prefettura, all’Università e all’Istituto ITIS.
Passaggio di consegne del Narodni Dom
Il primo si svolge alle ore 10.15 al Palazzo del Governo, per il trasferimento dell’edificio già Narodni dom dall’Università degli Studi di Trieste alla Fondazione Narodni dom.
Inaugurazione dell’anno accademico
Quindi il Capo dello Stato si trasferisce all’Università degli studi, per la Cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022, in occasione del 98° anno dalla fondazione.
L’evento si è scolto alle ore 11.00, al Campus di Piazzale Europa ed è stato trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ateneo. Sono intervenuti il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, il Rettore Roberto Di Lenarda, che ha letto una relazione, un rappresentante degli studenti e uno del personale amministrativo.
“Trieste è territorio di frontiera – ha detto fra l’altro il presidente della Repubblica nel suo discorso all’Ateneo – che ha attraversato nel passato momenti travagliati e difficili, che si è riusciti a trasformare, in forme concrete, attive, positive, di condivisione e collaborazione: avverte con particolare intensità la gravità di quanto sta avvenendo”.
“Anche per questo – ha aggiunto – è di grande significato il momento che abbiamo vissuto questa mattina in Prefettura – presenti il Presidente della Regione e il Sindaco – con il trasferimento del Narodni Dom alla Fondazione che ne porta il nome. Anche oggi Trieste, anche in questi avvenimenti, rappresenta un esempio per l’Europa; per il suo destino indiscutibilmente legato alla pace, all’integrazione, alla collaborazione”.
“L’Italia, l’intera Europa – l’Unione europea particolarmente – l’Europa che il Sindaco ha poc’anzi indicato come terra di pace, hanno da affrontare tre gravi emergenze: quella sanitaria, della sconfitta definitiva, non ancora conseguita, della pandemia; quella della ripresa economica, nell’ambito del piano europeo del Next Generation, con i piani nazionali di ripresa, per l’Italia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, opportunamente richiamato poc’anzi dal Presidente Fedriga”.
“A queste due emergenze, piene di difficoltà, impegnative, si è aggiunta inattesa, perché imprevedibile, quella provocata dalla guerra di aggressione del governo della Russia all’Ucraina. La nuova emergenza – la terza emergenza – è quella di recuperare la pace, la sicurezza e il pieno rispetto delle regole del diritto internazionale” ha concluso il presidente.
La prolusione della professoressa Sara Renata Francesca Marceglia ha concluso la cerimonia.
Visita all’Istituto di servizi alla persona ITIS
Infine, alle 12.20, il presidente farà una visita all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona – ITIS, ente pubblico autonomo, storica istituzione triestina di servizi alla cittadinanza senior. All’Itis risiedono fino a 411 anziani e vi lavorano 500 operatori tra dipendenti aziendali e di due cooperative sociali.
L’Azienda per qualità dei servizi e degli spazi è considerata la seconda miglior struttura per anziani a livello europeo.
Nell’ edificio ha sede una facoltà dell’Università e un’importante pinacoteca di opere classiche e contemporanee, e vi si organizza una rassegna cinematografica con film sul tema dell’età avanzata.
L’incontro ha avuto momenti toccanti in cui gli anziani sono intervenuti, spesso con toni confidenziali, e hanno ricordato i momenti di sofferenza e di isolamento vissuti durante la fase più dura della pandemia.
Il presidente Mattarella si è intrattenuto con gli ospiti ed ha avuto parole di affetto e stima per anziani ed operatori. Riportiamo integralmente il suo discorso.
Il discorso del presidente della Repubblica all’ITIS
Sono lietissimo di incontrarvi.
Vedete, il nostro Paese è il più anziano in Europa e questo per diversi motivi. Uno è l’attesa di vita che in Italia è più alta che altrove, ed è un dato confortante e importante. L’altro è che nascono meno bambini: questo è meno piacevole. Speriamo che si riesca a rimediare, a invertire questa tendenza. Ma questo sottolinea ancor di più l’importanza dell’attenzione verso gli anziani.
D’altro canto – anch’io faccio parte della categoria – gli anziani sono non soltanto un punto di affetto per le altre generazioni, ma sono anche portatori dell’esperienza, dei ricordi, della storia, della trasmissione di conoscenza di vita. E questo li rende preziosi nella vita della società.
Per questo è importante la loro cura, l’attenzione e l’accoglienza nei loro confronti, particolarmente quando comincia a diminuire l’autosufficienza e aumenta la fragilità.
Per questo il Ministero della Salute ha formato una Commissione sull’assistenza agli anziani, che sta lavorando bene e che ha avuto l’apprezzamento anche del Presidente del Consiglio.
Per questo sono lietissimo di essere qui, per sottolineare l’importanza dei luoghi e delle strutture di accoglienza e residenza degli anziani, per garantire loro una rete di supporto di professionalità capaci di assistere in maniera adeguata, efficiente, efficace.
E sono lieto di essere all’Itis, notoriamente a livello di eccellenza in questo campo, anche con le sue formule articolate di accoglienza misurate sulle esigenze degli anziani e per la sua collaborazione con l’Università di Trieste che rende a un livello più scientificamente adeguato la prestazione che si rende.
Altrettanto devo dire che quando nel nostro Paese ogni tanto emerge la notizia di centri di accoglienza che non trattano in maniera adeguata gli anziani che ospitano, che alle volte li umiliano nella loro dignità, questo è inaccettabile e richiede una vigilanza e un rigore molto alti.
È importante sottolineare quanto sia rilevante il lavoro che viene fatto nelle strutture che funzionano, in quelle eccellenti, in quelle che accolgono davvero e assistono davvero. E quanto è importante il lavoro di coloro che vi sono addetti, degli operatori.
Agli operatori vorrei esprimere un ringraziamento per la loro attività generosa, con abnegazione, con dedizione, perché per loro si crea un rapporto anche di affetto per gli anziani con cui operano. E questo naturalmente li porta a essere particolarmente impegnati nei confronti delle loro esigenze.
Non voglio aggiungere altro, desidero soltanto dirvi che sono lietissimo di essere qui, farvi gli auguri, sapendo quanto sia importante per il nostro Paese, come ovunque, un’attenzione, una cura e un’assistenza adeguata per le persone anziane.
Auguri a tutte e a tutti!