Il futuro dell’Istituto di oceanografia e geofisica di Trieste: incontro al Ministero

Trieste – Si è svolto martedì 29 ottobre al MIUR, presente il Capo Gabinetto con i suoi vari collaboratori ed i vertici di CNR, INGV, Anthon Dohrn e OGS (Istituto nazionale di oceanografia e geofisica, con sede a Trieste), l’incontro sulla questione del nuovo Istituto del Mare basato a Roma che andrebbe a conglobare l’OGS.

L’incontro è stato convocato venerdì sera a seguito dell’allarme lanciato venerdì mattina da OGS e dalla presidente Maria Cristina Pedicchio per il “colpo di mano” in atto nella finanziaria 2020 per “occupare” OGS.

“Le motivazioni riportate oggi, a nostro avviso – ha detto la presidente – non sono state convincenti. Si è parlato solo di coordinamento, ma i coordinamenti di norma non necessitano di un passaggio in finanziaria. Se si vuole coordinare e valorizzare la ricerca italiana sul mare o su qualsiasi altro tema, gli strumenti ci sono e si basano essenzialmente su dialogo, responsabilità condivise ed analisi trasparente di cosa si può fare e di chi può farlo, non certo su proposte di disegni di legge portate avanti da pochi interessati, all’insaputa della comunità scientifica”.

“Bisogna conoscere i vari Enti e le loro competenze – ha proseguito Maria Cristina Pedicchio – ricordiamo tra l’altro che OGS non si occupa solo di mare ma anche in modo importante di geofisica e di sismologia. La multidisciplinarietà è infatti un suo punto di forza. Pensare di inserire OGS in un costituendo Istituto del Mare con sede a Roma non ha senso, rischia di creare danni e perdite di progetti e non produce sicuramente né economie, né maggiore efficacia dell’azione per la ricerca nazionale”.

I vertici di OGS nel corso del tavolo hanno confermato di essere aperti al dialogo ed al confronto ed hanno sottolineato che l’Ente da sempre persegue una politica di collaborazione a livello nazionale ed internazionale. Una chiara dimostrazione è data  dalla nuova nave da ricerca rompighiaccio Laura Bassi, acquistata da OGS con il supporto MIUR e che prevede una gestione coordinata e condivisa tra le istituzioni nazionali che si occupano di ricerca polare.

“Abbiamo anche chiesto – ha spiegato la presidente – che il MIUR produca il Piano della Ricerca Nazionale in tempi brevi e che questo rappresenti la base delle priorità che il paese vuole portare avanti.  Solo su questi elementi, uniti ad una analisi delle eccellenze scientifiche nazionali, ad un piano economico a medio termine ed a dati di bilancio dei vari enti, si potrà parlare in modo efficace e realistico  di strategie di coordinamento e di eventuali accorpamenti o nuovi istituti.

La conclusione del colloquio con il MIUR ha visto comunque un’apertura da parte del capo di gabinetto che ha dato disponibilità ad accogliere le opinioni di  OGS e con il quale “auspichiamo di lavorare per condividere le azioni che è più opportuno portare avanti nel settore del mare, anche in un’ottica di sinergia con i recenti indirizzi della Commissione Europea”.

“Voglio ringraziare tutti i rappresentanti delle Istituzioni e della Politica che in modo bipartisan si sono mossi in questi giorni per chiedere trasparenza e chiarezza a tutela del lavoro di OGS e del suo personale” ha concluso Maria Cristina Pedicchio.

(Nella foto OGS, la nuova nave per esplorazioni polari “Laura Bassi” dell’Istituto)

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