Il corpo privo di vita di Giulia Cecchettin ritrovato in un canalone tra Piancavallo e Barcis. Arrestato Turetta
Pordenone – È stato individuato e fermato dalla polizia in Germania Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio di Giula Cecchettin.
L’arresto è avvenuto nella prima mattinata di domenica 19 novembre vicino a Lipsia. Turetta è stato bloccato in auto sull’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bad Dürrenberg (Sassonia) e si trova in un ufficio della polizia tedesca.
Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin era stato ritrovato nella mattinata di sabato 18 novembre in un canalone lungo la strada tra Piancavallo e Barcis.
La ragazza era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, dopo essere stata scaricata dall’auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l’ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone.
La giovane vittima è stata uccisa con numerose coltellate alla testa e al collo, inferte con grande violenza.
La zona del ritrovamento era stata completamente interdetta al traffico per un tratto di circa otto chilometri. Sul posto erano giunti il pubblico ministero di Venezia e il medico legale, Antonello Cirnelli.
Le ricerche dei due giovani scomparsi dallo scorso sabato 11 novembre, Giulia Cecchettin appunto e Filippo Turetta, il ragazzo con cui la giovane aveva avuto una relazione, si erano concentrate nella zona in quanto si trovava lungo la direttrice che l’auto ha seguito nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre.
I dispositivi di lettura targhe l’avevano infatti ripresa lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una strada molto tortuosa.
La fotografia successiva era stata scattata all’uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont, passaggio obbligato fra le due località di Piancavallo e Barcis.
Un appello a Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, era stato fatto dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. “È un appello al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti” aveva detto Cherchi ai microfoni del Tg1.
Il cordoglio del presidente del Friuli Venezia Giulia
“In questo momento cupo e doloroso ci stringiamo ai genitori e ai familiari di Giulia, alla quale è stato tolto quel futuro che si stava costruendo con merito, anche attraverso il conseguimento della laurea, la cui tesi avrebbe dovuto discutere proprio due giorni fa”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga alla notizia del ritrovamento del corpo della giovane Giulia Cecchettin nei pressi del lago di Barcis.
“In attesa di conoscere gli esiti della vicenda e delle indagini, una preghiera per Giulia e una profonda riflessione sul ripetersi di eventi come questo”, ha concluso Fedriga.
Giorno di lutto regionale in Veneto
“Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz’asta e l’intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, gli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene”.
Lo ha annunciato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
“Il dolore e lo sgomento – ha detto Zaia – coinvolgono, in queste giornate, l’intera comunità veneta: ci si interroga sui perché di una vita spezzata senza senso, sull’oltraggio a una ragazza che era simbolo per il proprio impegno nella vita e per il suo sorriso gentile. Propongo quindi di indossare non solo il 25 novembre ma anche nel giorno dei funerali il fiocco rosso, divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso”.