Il 20 novembre scioperano medici, infermieri e personale sanitario, a rischio 1,2 milioni di prestazioni
Roma – Il 20 novembre 2024 si svolge uno sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà medici, infermieri e personale sanitario in tutta Italia. Lo sciopero prende il via alla mezzanotte del 20 novembre e si concluderà dopo 24 ore.
La mobilitazione è stata indetta dai principali sindacati del settore, tra cui Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, per protestare contro l’insufficienza dei fondi previsti nella Legge di Bilancio 2025 e per richiedere miglioramenti nelle condizioni lavorative e salariali.
Alla base dell’agitazione sindacale vi sono problematiche che si trascinano da anni: il sotto-finanziamento cronico della sanità pubblica, la stagnazione dei salari e la carenza di personale. I sindacati chiedono interventi immediati per garantire assunzioni, aumenti salariali adeguati e la detassazione di parte delle retribuzioni. Tra le rivendicazioni principali figura anche l’estensione dell’indennità di specificità infermieristica alle ostetriche e una riforma complessiva delle cure ospedaliere e territoriali.
L’impatto dello sciopero potrebbe essere significativo. Si stima che fino a 1,2 milioni di prestazioni sanitarie potrebbero subire ritardi o cancellazioni, tra cui circa 100.000 visite specialistiche, 15.000 interventi chirurgici programmati e 50.000 esami radiografici. Nonostante le criticità previste, saranno comunque garantite le prestazioni d’urgenza, per ridurre al minimo i disagi ai pazienti più fragili.
I cittadini sono invitati a contattare le strutture sanitarie locali per verificare eventuali riprogrammazioni di visite ed esami, al fine di limitare l’impatto sulle loro cure.
Oltre all’interruzione dei servizi sanitari, è previsto un raduno a Roma, in Piazza Santi Apostoli, alle ore 12:00, dove i lavoratori manifesteranno per sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica.
Questo sciopero non rappresenta solo una protesta, ma un grido d’allarme per la tutela del sistema sanitario nazionale. I lavoratori del settore chiedono un impegno concreto per garantire dignità al loro operato e qualità nell’assistenza ai cittadini.