i “Tre sigilli di Trieste” a Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia
Trieste – Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza sabato 10 luglio, nella Sala Azzurra del Municipio, ha consegnato i “Tre sigilli di Trieste” a Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia.
Il trittico dei sigilli storici di Trieste rappresenta il più alto riconoscimento municipale e finora era stato conferito dal sindaco Dipiazza solamente al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
“Con stima e apprezzamento – ha detto Dipiazza – all’insegna degli ottimi rapporti che intercorrono tra Italia e Slovenia, ricordando il ruolo di Trieste, città amica, ‘ponte’ del dialogo e della concreta collaborazione quotidiana tra le nostre realtà e le nostre genti, per continuare a guardare avanti, sempre insieme, proiettati in un futuro europeo di comune crescita, sviluppo e prosperità”.
Il Presidente Pahor ha detto di interpretare questo gesto come “un segnale, che siamo sulla strada giusta, che dobbiamo continuare a percorrere all’insegna della convivenza, della cooperazione e dell’amicizia per la pace, il benessere e la prosperità di tutti noi e delle future generazioni”.
Pahor ha ricordato ancora che, tra qualche giorno ricorrerà il primo anniversario della celebrazione e dell’omaggio reso con il Presidente Mattarella sui luoghi simbolo delle tragedie di queste terre a Basovizza.
“Quella stretta di mano con il Presidente Mattarella è stato un momento molto importante, che io ho sempre considerato come un segno di amicizia e di fiducia.
Ma quella stretta di mano è stato un qualcosa di più. Come abbiamo confermato entrambi, in diverse occasioni, si è trattato del momento più importante del nostro percorso politico”.
“In quella stretta di mano c’era la dimostrazione della nostra ferma volontà a voler far vincere quel senso di convivenza, amicizia, di futuro comune europeo e del profondo credo nei valori europei che porteremo avanti”.
“Ma quella stretta di mano – ha concluso il Presidente Pahor – non sarebbe potuta avvenire, signor sindaco Dipiazza, senza l’aiuto di molti che oggi sono qui e naturalmente senza di lei. Questo riconoscimento è quindi rivolto a tutti coloro che hanno operato per quell’importante gesto compiuto lo scorso anno assieme al Presidente Mattarella”.
“Quel giorno a Basovizza – ha detto il sindaco Roberto Dipiazza – abbiamo condiviso la storia complicata di queste terre. Quando vi siete dati la mano mi sono emozionato e ho versato una lacrima. E’ stato un gesto importante che ci ha segnato in positivo. Grazie presidente a nome mio, della città e del nostro Paese”.
Al termine il Presidente Pahor ha firmato anche il libro d’oro degli ospiti illustri del Comune di Trieste.
Le parole del presidente della Regione Massimiliano Fedriga
“Ringrazio il presidente della Repubblica Borut Pahor per la sua visita di oggi a Trieste, che rinsalda il vincolo di amicizia e fratellanza creatosi tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. È un percorso che, giorno dopo giorno, va nel segno della condivisione di intenti comuni e di ideali della democrazia”.
“La visita di oggi – ha proseguito Fedriga – si inserisce nel solco di un percorso che vede l’Italia e la nostra Regione impegnati in un percorso di collaborazione istituzionale, come hanno dimostrato chiaramente la stretta di mano tra i Capi di Stato Pahor e Mattarella avvenuta a Basovizza nonché la nostra presenza alla cerimonia tenutasi sul piazzale della Transalpina per celebrare il trentesimo anniversario di fondazione della Repubblica Slovena”.
In quest’ultima circostanza Fedriga ringraziò Pahor e tutti i cittadini della nazione confinante per l’importante scelta compiuta dalla Slovenia nel segno dell’indipendenza e della democrazia, confermando che il Friuli Venezia Giulia sarà sempre orgoglio di sostenere questi ideali.
“Il rapporto tra la nostra Regione e la Slovenia – conclude il Governatore – è la dimostrazione che dopo il secolo in cui sono state imposte le divisioni, ora invece ci siamo incamminati lungo un percorso diverso, incentrato sulla comunione di intenti e di ideali tra i popoli”.
La visita a Santa Croce
“Il lavoro del presidente Pahor ha contribuito affinché il 13 luglio 2020 segnasse un cambio di passo in un percorso di amicizia e collaborazione tra due comunità, due nazioni, due Paesi, che tutti dobbiamo impegnarci a consolidare. Con il presidente Mattarella avete posto Trieste al centro, e oggi il segno più tangibile di quell’evento straordinario di un anno fa, risulta essere il passaggio di proprietà dell’edificio del Narodni dom, che dopo un faticoso iter burocratico dovrebbe essere alle battute finali”.
Lo ha detto la senatrice Tatjana Rojc, esponente della comunità slovena in Italia, nel suo indirizzo di saluto al presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor, in visita alla località di Santa Croce (Trieste) nel trentennale dell’indipendenza slovena.
La senatrice ha ricordato che “le celebrazioni si intrecciano con una profonda crisi che ha scosso tutto il mondo occidentale e oltre. Non eravamo preparati a questa esperienza e in molti abbiamo coltivato la speranza che questa prova così devastante potesse contribuire a ritrovare un legame profondo con le priorità che definiscono i nostri valori”.
“Siamo una comunità che si riconosce nell’ampio respiro spirituale e nel pensiero plurale. Spero – ha concluso Rojc – che saremo in grado di mantenere questa apertura nei confronti delle diverse realtà che ci circondano”.
Nella foto dell’Ufficio Stampa della Senatrice Rojc: da sinistra la sindaca di Sgonico Monika Hrovatin, il presidente del Museo della pesca del Litorale triestino Franco Cossutta, la senatrice Tatjana Rojc, il presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor, la sindaca di Duino Aurisina Daniela Palotta, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l’assessore comunale alla Cultura di Trieste Giorgio Rossi.