I Ministri dell’istruzione dei Paesi InCE approvano la “Dichiarazione di Trieste sulla Scienza”
Trieste – Si è concluso il 13 dicembre il tavolo di lavoro dei Ministri della ricerca, dell’innovazione e dell’istruzione superiore degli Stati Membri dell’Iniziativa Centro Europea (InCE) e le loro Delegazioni, impegnati nella Conferenza ministeriale “Cooperazione regionale scientifica e tecnologica a favore dello sviluppo sostenibile dei Paesi InCE”, organizzata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), in collaborazione con l’InCE, la cui Presidenza di turno è esercitata dall’Italia e che nel capoluogo regionale ospita il proprio Segretariato Esecutivo, e in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Diplomazia scientifica
Dopo il saluto del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha accolto l’iniziativa con grande favore, sottolineando l’imprescindibilità della diplomazia scientifica come strategia per la crescita comune, il Segretario Generale InCE, Roberto Antonione, ha precisato come un’efficace cooperazione scientifica a livello internazionale richieda un forte sostegno politico e diplomatico.
“A questo proposito – spiega il Segretario – abbiamo iniziato a studiare il tema della diplomazia scientifica, una dimensione emergente delle relazioni internazionali che sta generando un crescente interesse in tutta Europa.
Per Antonione, l’istituzione di una rete InCE di esperti in materia di diplomazia scientifica potrà essere particolarmente utile per ampliare il dibattito e raccogliere al contempo input e conoscenze per promuovere ulteriori attività di networking, ricerca e formazione in questo campo.
L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), co-organizzatore dell’evento per conto del Ministero, ha affiancato il tavolo di lavoro con una propria rappresentanza.
In particolare, Mounir Ghribi, Direttore Relazioni Internazionali di OGS, ha relazionato in merito a iniziative di “Blue economy”, Capacity building e monitoraggio sismologico/idrogeologico, che coinvolgono l’Istituto in qualità di lead partner di progetti di cooperazione.
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, che presiedeva la sessione plenaria, ha introdotto i lavori introducendo la “Dichiarazione di Trieste sulla Scienza” e ha poi lasciato spazio agli intervenuti dei tanti Paesi che hanno partecipato al tavolo: i Ministri della Ricerca e della Scienza di Slovenia, Bielorussia, Montenegro, Italia, Macedonia del Nord e Serbia e i Delegati di Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia.
È stata adottata, dunque, la “Dichiarazione di Trieste sulla Scienza”, che fornirà una cornice politica entro cui promuovere azioni condivise a favore della cooperazione internazionale e della diplomazia scientifica.
La “Declaration”, con i suoi nove punti, sottolinea l’importanza della ricerca, dell’innovazione e dell’istruzione superiore per affrontare le grandi sfide della società attraverso la cooperazione regionale, al fine di promuovere una crescita economica sostenibile, aumentare l’occupazione e l’inclusione sociale e creare nuove opportunità per i giovani nell’area InCE.
La “Dichiarazione di Trieste sulla Scienza”
– riconosce l’importanze dell’InCE come fondamentale piattaforma orientata ai risultati, che faciliti le conquiste scientifiche di interesse comune;
– accoglie con favore le iniziative che implementano il concetto di “diplomazia scientifica”, e con esso lo sviluppo di percorsi formativi, ricerca e networking al fine di estenderlo ai paesi dell’Europa centrale, orientale e balcanica;
– sollecita la cooperazione tra InCE e Nazioni Unite, al fine di consolidare i collegamenti tra le attività e i progetti INCE e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e i suoi 17 SDGs (Sustainable Development Goals); in questo senso saluta come momento importante la presenza dell’InCE a margine dell’High Level Political Forum di New York dello scorso 17 luglio;
– riconosce la necessità di stabilire legami più stretti con la Commissione Europea e con altri “attori” strategici come il Joint Research Centre (JRC) e l’European Cooperation in Science & Technology (COST); sono visti con grande favore i primi passi come la partecipazione dell’ InCE, come osservatore, in forum scientifici multilaterali come nel caso degli incontri dedicati ai Balcani (Steering Platform on Research and Innovation for the Western Balkan Countries) o alla macro-regione danubiana (Steering Group on Knowledge Society of the EU Strategy for the Danube Region), o ancora alle partnership con altri Paesi dell’Europa orientale;
– prende atto che InCE dovrà supportare la creazione di partenariati che coinvolgano anche Paesi non europei, in particolare nell’ambito del Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione;
– accoglie con favore la cooperazione tra centri d’eccellenza e sistemi di scienza ed innovazione trasversali all’area dei Paesi InCE, con un focus particolare su argomenti come i rischi naturali, la “crescita blu”, lo sviluppo del “capacity building” in ambito di diplomazia scientifica, compresa la mobilità dei ricercatori degli stati InCE;
– incoraggia la presenza degli Stati InCE e delle loro comunità scientifiche ed economiche ad ESOF 2020;
– supporta iniziative regionali come il South East European International Institute for Sustainable Technologies (SEEIIST) e il Western Balkans Research Foundation (WBRF), come il programma di cooperazione Elettra/Fermi o la collaborazione favorita dal Central European Research Infrastructure Consortium (CERIC), riconoscendo così alle infrastrutture di ricerca il ruolo di ponte capace di superare i confini politici o ambientali;
– dà mandato al Segretariato Esecutivo InCE di progettare iniziative in linea con la “Dichiarazione”, con particolari focus su “diplomazia scientifica”, mobilità dei ricercatori, scambio di operatori, promozione di reti di collaborazione transnazionali, sessioni di studio dedicate ad argomenti rilevanti per i membri InCE.
Economia blu
Per quanto concerne i progetti presentati dall’OGS al Ministro Fioramonti, già a partire dall’incontro con gli Enti di Ricerca e le Università di ieri 12 dicembre, si è trattato in primo luogo dell’iniziativa “BlueSkills – Blue Jobs and Responsible Growth in the Mediterranean throughout Enhancing Skills and Developing Capacities”, promossa nell’ambito dell’iniziativa di cooperazione internazionale “Dialogo 5+5 per la Ricerca, l’Innovazione e l’Alta Formazione”, di cui Trieste ospita il Segretariato Generale e di cui l’Istituto presiede il dialogo per il biennio 2017-2019 in rappresentanza dell’Italia e del Ministero per l’Istruzione, Università e la Ricerca – MIUR.
Si tratta di un programma quinquennale incentrato sulla formazione altamente qualificata e sulla mobilità nel Mediterraneo per professioni legate all’economia “blu” con una particolare attenzione alla sostenibilità. Si compone di una partnership di 12 enti del Mediterraneo Occidentale, centri di ricerca, università e agenzia specializzate e mira a creare una rete scientifica e professionale a lungo termine per lo sviluppo delle capacità e delle competenze nei settori legati alla sustainable blue growth, Scopo è promuovere nuove opportunità d’impiego e conseguentemente la crescita nella regione mediterranea attraverso il miglioramento delle conoscenze condivise nelle scienze marine e marittime.
Il progetto fa parte della più ampia iniziativa “Med4Jobs” dell’UpM – Unione per il Mediterraneo ed è la prima iniziativa promossa da un ente italiano a ottenere un label da parte di UpM. Il secondo progetto presentato, che è stato inserito nella “Trieste Declaration on Science”, è quello di espansione della rete sismica dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS ai Paesi InCE con l’obiettivo di creare un sistema di stima dell’impatto in tempo reale o quasi in tempo reale in caso di terremoti o fenomeni idro-geologici rilevanti nell’Europa centrale, orientale e sud-orientale. Obiettivo finale è la mitigazione, prevenzione del rischio naturale anche grazie a meccanismi di early warning. Un progetto in cui l’OGS collabora con altri Enti, tra cui, per il Friuli Venezia Giulia, anche l’Università degli Studi di Udine.
Il ruolo dell’Italia
I Ministri e i Delegati si sono vivamente complimentati con il lavoro che l’Italia ha svolto durante la sua Presidenza InCE e ringraziano il Ministero del Montenegro per aver accettato con tanto entusiasmo la Presidenza InCE per il 2020. Un caldo apprezzamento è andato, da parte di tutti i partecipanti, al Governo della Repubblica Italiana, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e al Comune di Trieste per l’ottima accoglienza e per aver reso possibile il successo della Conferenza.