I giornalisti del gruppo NEM si mobilitano, in discussione le nuove linee editoriali dei quotidiani

FVG – Diventa tesa la situazione tra i giornalisti delle testate venete e friulane – che entrano in agitazione sindacale – e la Nord Est Multimedia (Nem), la società editrice guidata da Enrico Marchi, presidente di Banca Finint e della Save, che gestisce lo scalo aeroportuale di Venezia e quello di Bruxelles.

A darne notizia è l’Assostampa FVG, che segnala un crescente malcontento all’interno delle redazioni.

Ad un anno dall’acquisizione dei principali quotidiani regionali – Il Messaggero Veneto, Il Piccolo di Trieste, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre e Il Corriere delle Alpi – da parte di Nem, emerge un malessere diffuso.

Le redazioni lamentano una crescente disorganizzazione e un progetto editoriale che fatica a prendere forma.

La tensione è esplosa domenica 29 settembre, quando i giornalisti hanno potuto leggere l’editoriale di Paolo Possamai, direttore editoriale del gruppo, intitolato “Se il Nord Est è un comune denominatore”, in cui si delineava il futuro piano editoriale, senza alcun coinvolgimento preventivo dei Comitati di redazione.

La contestazione: decisioni editoriali senza confronto con le redazioni

L’editoriale di Possamai ha annunciato la nascita di una nuova sezione dedicata all’economia, ilNordest.Economia, che circolerà sui giornali del gruppo, oltre a una serie di nuove testate tematiche come ilNordest.Weekend e ilNordest.Sport.

Tuttavia, questo piano non è mai stato discusso con i giornalisti delle testate coinvolte, in violazione alle disposizioni contrattuali che prevedono la consultazione preventiva del Comitato di redazione su questioni professionali ed organizzative.

La reazione dei giornalisti è stata immediata: è stato proclamato lo stato di agitazione, accompagnato da un elenco di critiche sull’attuale gestione.

Tra i problemi segnalati vi è l’eccessivo accentramento del lavoro giornalistico sulla redazione de Il Mattino di Padova, con una visione sempre più “venetocentrica” che mette in discussione l’autonomia delle singole testate locali. Questo accentramento alimenta timori su una perdita di identità e indipendenza editoriale, specialmente per i giornali che rappresentano territori specifici come il Friuli Venezia Giulia.

Un incontro con il direttore, ma il malumore persiste

Giovedì 3 ottobre si è tenuto un primo incontro tra i rappresentanti delle redazioni e il Direttore responsabile, Luca Ubaldeschi, in cui si è avviato un dialogo preliminare. Tuttavia, lo stato di agitazione non è stato ritirato, e i giornalisti attendono ulteriori chiarimenti. Un ulteriore incontro è stato programmato dall’azienda, ma ha suscitato ulteriore malcontento poiché Ubaldeschi, direttore responsabile delle testate cartacee, non è stato incluso nell’invito. La redazione ha chiesto la sua presenza, ritenendo inaccettabile il fatto che venga escluso da un momento così cruciale.

La preoccupazione per il futuro dell’informazione nel Nord Est

Le tensioni si inseriscono in un contesto già critico, segnato da difficoltà tecnologiche e organizzative legate al passaggio delle infrastrutture digitali dalle precedenti proprietà. Le redazioni temono un ulteriore deterioramento delle condizioni di lavoro e un allontanamento delle testate dal radicamento territoriale che le ha sempre caratterizzate.

Emblematica, in questo senso, è stata la copertura dell’evento in Carnia per gli 80 anni della zona libera della Carnia. Tre settimane fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto ad Ampezzo ed Illegio per festeggiare gli 80 anni della zona libera della Carnia in Friuli e dice che proprio lì, in Carnia, “è nata la Costituzione”, ma il giorno successivo sui giornali del gruppo esce questo titolo, piegato a esigenze territorial-cultural-editoriali: “La Costituzione ha le sue radici a Nord Est”, frase per altro mai pronunciata dal Capo dello Stato.

Peraltro, l’invenzione del Nord Est come insieme di tre regioni (Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia) che formerebbero la “locomotiva” economica e produttiva, che tira, lavora, produce, esporta, appartiene ad una stagione assai datata, compresa tra il 1984 e il 1996 quando alla guida del Gazzettino di Venezia c’era Giorgio Lago, che ne ha coniato con successo la formula. Da allora a oggi Il Nord Est non è nemmeno più lo stesso.

La situazione resta tesa e i giornalisti sono determinati a mantenere alta l’attenzione sulla salvaguardia dell’autonomia e dell’identità delle testate locali.

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