I dieci punti del Manifesto Coldiretti illustrati ai candidati Ue del Fvg
Udine – Dieci punti, dieci proposte per l’”Europa che vogliamo”, il tutolo del manifesto di Coldiretti in vista del voto dell’8 e del 9 giugno per il rinnovo dell’Europarlamento.
Nella Sala Valduga della Camera di Commercio Pn-Ud, la Federazione regionale ne ha presentato i contenuti ai candidati che hanno accettato l’invito.
Coldiretti Fvg – con il presidente regionale Martin Figelj, il direttore Cesare Magalini, i presidenti provinciali di Pordenone Matteo Zolin e di Udine Cristiano Melchior – ha illustrato i dieci punti ai candidati presenti in videocollegamento ed in presenza.
In collegamento video era Alessandro Ciriani (Fratelli d’Italia), quindi, in presenza, Stefano Zannier (Lega), Federica Sabbati (Siamo Europei-Azione), Gabriella Chiellino (Stati Uniti d’Europa), Sara Vito (Pd) e Anna Maria Cisint (Lega).
L’Europa che il mondo dell’agricoltura vuole dovrà innanzitutto «incrementare i fondi Pac per assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale», «riconoscere e sostenere il ruolo degli agricoltori come custodi degli ecosistemi e della biodiversità», permettere ai cittadini di conoscere l’origine di tutti gli alimenti che portano a tavola e per questo serve l’«etichettatura d’origine obbligatoria su tutti gli alimenti» e l’«abolizione della regola del codice doganale sull’ultima trasformazione»
E ancora Coldiretti chiede di «introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno» e di stoppare «il cibo artificiale prodotto in laboratorio» oltre che di «fermare il pericolo del Nutriscore, etichettatura nutrizionale ingannevole e che danneggia i prodotti di qualità».
Gli ultimi cinque punti sono il «sì a mercati equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e rafforzando il contrasto alle pratiche sleali» e le sollecitazioni a «semplificare lo sviluppo rurale e investire su ricerca e formazione», «promuovere l’innovazione e la digitalizzazione per aumentare la sostenibilità e la resilienza», «difendere il reddito degli agricoltori ampliando il sostegno e la strumentazione per la gestione dei rischi anche con le assicurazioni» e infine «cancellare la burocrazia, non le aziende».
Gli agricoltori europei, spiega Figelj, «oggi si trovano troppo spesso a produrre più carta che alimenti. Condizionalità, vincoli, atti delegati, faq, procedure. Il tempo destinato allo svolgimento degli oneri burocratici rappresenta un freno competitivo che va rimosso».
In chiusura, i candidati hanno firmato l’iniziativa di legge popolare per la salvaguardia dell’agroalimentare del territorio.