Gruppo editoriale Espresso: utile da 10,4 milioni di euro. Calano i ricavi
Trieste – Nel 2016 il Gruppo editoriale L’Espresso – che possiede Messaggero Veneto e Piccolo, con i giornalisti di quest’ultimo in contratto di solidarietà – ha registrato un utile di 10,4 milioni di euro, contro i 17 milioni dell’anno precedente, quando però c’era stata una plusvalenza di 10,3 milioni relativa alla vendita del canale televisivo DeejayTv a Discovery Italia.
Lo riferisce una nota emessa dopo il cda che ha approvato i risultati annuali. I ricavi consolidati si sono attestati a 585,5 milioni, in calo del 3,2% rispetto al 2015 (-2,7% a perimetro omogeneo), mentre i ricavi diffusionali (inclusi i diversi) sono invece scesi del 6,4% a 242,5 milioni “in un mercato che ha continuato a registrare una significativa riduzione delle vendite dei quotidiani”.
Stando ai dati Ads, nel 2016 il mercato ha registrato una flessione delle vendite in edicola e in abbonamento dell’8%.
Tornando al gruppo, i ricavi pubblicitari si sono mantenuti sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente (-0,9%), mentre i costi sono scesi del 2,4%. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre era positiva per 31,7 milioni, con un avanzo di 42,4 milioni. La raccolta su radio e internet ha mostrato una leggera crescita rispetto al 2015, mentre la stampa ha risentito dell’andamento critico del mercato.
Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 44,7 mln (47,5 mln nel 2015), includendo 7,7 mln di oneri per riorganizzazioni. Il risultato operativo consolidato ammonta a 23,4 mln (30,5 mln nel 2015) includendo 4,4 mln di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. La redditività per area di attività mostra una flessione dei risultati dei quotidiani ed un incremento delle radio, di internet e della concessionaria.
Il cda, prosegue la nota, proporrà all’assemblea dei soci, convocata per il giorno 27 aprile 2017, di non distribuire, relativamente all’esercizio 2016, alcun dividendo e di destinare l’utile di esercizio alla riserva utili a nuovo, avendo la riserva legale già raggiunto il 20% del capitale sociale. All’assemblea degli azionisti verrà inoltre proposta la revoca e il rinnovo della delega al Cda stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 20 milioni di azioni proprie.
Nel 2016, si legge nella nota, “l’evoluzione del settore è restata critica: le diffusioni di quotidiani e periodici hanno nuovamente registrato un calo significativo (-8,0%) e la raccolta pubblicitaria, seppure globalmente in leggera ripresa, sulla stampa è scesa del 5,6%. In questo contesto ancora difficile il gruppo ha conseguito un risultato netto decisamente positivo mantenendo una redditività in linea con quella dell’esercizio precedente, una volta escluse le componenti non ricorrenti”. Il gruppo “ha inoltre proseguito il proprio sviluppo nel settore digitale, confermando la leadership di Repubblica.it e lanciando sul mercato italiano, in joint venture, la nuova testata Business Insider”. Per quanto riguarda l’evoluzione dei primi mesi del 2017, “le evidenze ad oggi disponibili non consentono di prevedere evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno caratterizzato il 2016″.
Il cda del Gruppo, continua la nota, ha deliberato di sottoporre all’assemblea degli azionisti la proposta di aumento di capitale, che costituisce la modalità attuativa di integrazione con Itedi. L’aumento di capitale (del valore di 79,9 milioni di euro) verrà eseguito mediante l’emissione di 96.651.191 azioni ordinarie, di cui 74.421.417 verranno assegnate a Fca e 22.229.774 a Ital Press. Al perfezionamento dell’operazione Cir deterrà il 43,40% del capitale sociale, mentre Fca ne deterrà il 14,63% e Ital Press il 4,37%.
L’accordo definito con Fca e Ital Press “consentirà di unire la forza di testate storiche autorevoli quali la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i numerosi giornali locali del Gruppo Espresso”.
Il cda, conclude la nota, ha stabilito che la convocazione dell’assemblea straordinaria chiamata a deliberare in ordine all’aumento di capitale “sarà oggetto di una successiva delibera consiliare da adottarsi a seguito dell’avveramento delle condizioni sospensive previste nell’accordo quadro, tra cui quella relativa al rilascio delle necessarie autorizzazioni antitrust, e quella relativa alla verifica, condotta sulla base dei dati relativi alla tiratura dei quotidiani in Italia relativi all’anno 2016, che a seguito del closing della operazione di integrazione il gruppo L’Espresso non raggiunga una posizione dominante nel mercato editoriale”.