Governo regionale, da luglio al via il programma. Non più obbligatorie le adesioni alle Uti
Trieste – “Un primo urgente passaggio per l’attuazione del nostro programma di governo”. L’assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, ha definito così lo schema di disegno di legge approvato dalla Giunta giovedì 7 giugno, che contiene norme urgenti in materia di funzioni delle Unioni territoriali intercomunali (Uti) e che intende eliminare dall’ordinamento regionale la scadenza del 1° luglio prossimo per l’obbligo di completamento dell’esercizio associato di funzioni comunali.
“Andiamo verso una riforma delle autonomie locali che dovrà delineare un nuovo sistema istituzionale del Friuli Venezia Giulia all’insegna di una Regione snella, flessibile e dinamica”, ha spiegato Roberti, annunciando che “a questa modifica normativa seguiranno ulteriori interventi in base all’esito delle consultazioni con il territorio”.
In materia di occupazione, l’esecutivo ha destinato circa otto milioni di euro per inserire i giovani tra i 18 e i 29 anni nel mercato del lavoro tramite il Piano di attuazione di Garanzia Giovani, parte integrante del progetto regionale Pipol – Piano integrato di politiche per l’occupazione e per il lavoro, strumento integrato di politica attiva del lavoro.
Si partirà ai primi di luglio. La Regione, tramite i Centri per l’impiego o gli atenei, offrirà la possibilità a circa 5mila giovani di seguire percorsi formativi calibrati alle esigenze di chi offre lavoro e di maturare l’esperienza di tirocinio in un’azienda del territorio nazionale o regionale. “Abbiamo ribaltato l’impostazione del piano, perché adesso si parte dalle esigenze del mercato”, ha evidenziato l’assessore Alessia Rosolen, rimarcando che “è impensabile sottrarsi alla logica dell’incrocio tra domanda e offerta, quando si parla di lavoro”.
Infine dalla giunta è arrivato il via libera ad un avviso pubblico per il finanziamento di iniziative e progetti promossi da organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, in attuazione a quando disposto dal Codice del Terzo settore.
Priorità lo sviluppo della cultura del volontariato, in particolare fra i giovani anche in condizioni di disagio psico-sociale, lo sviluppo e il rafforzamento della cittadinanza attiva, la promozione dell’invecchiamento attivo della popolazione anziana attraverso percorsi di coinvolgimento partecipato e il sostegno alle reti associative del Terzo settore per promuovere un lavoro di rete fra le associazioni.