Gorizia, confronto pubblico tra i candidati alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia
Gorizia – Si è svolto sabato 11 marzo un confronto pubblico tra i candidati alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, organizzato al Teatro Verdi di Gorizia dal Messaggero Veneto e da Il Piccolo.
Chi sono i quattro candidati
Massimiliano Fedriga
presidente uscente sostenuto dalla maggioranza di centrodestra (Lista Fedriga, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Autonomia responsabile).
Qui il programma di Massimiliano Fedriga e della coalizione che lo sostiene
Massimo Moretuzzo
sostenuto da centrosinistra e autonomisti (Patto, Pd, Slovenska Skupnost, M5s, Open sinistra Fvg, Alleanza Verdi-Sinistra).
Qui il programma di Massimo Moretuzzo e della coalizione che lo sostiene
Alessandro Maran
sostenuto dal Terzo polo che unisce Azione, Italia Viva e +Europa.
Qui il programma di Alessandro Maran e della coalizione che lo sostiene
Giorgia Tripoli
sostenuta da diversi movimenti anti-sistema (Italexit, Ancora Italia, Movimento 3V, Movimento Gilet Arancioni, il Popolo della Famiglia, la Lista Civica Cambiamenti per Cervignano, le associazioni Il Quadrifoglio, Alister, Solidar, il Sindacato dei Popoli Liberi, il Comitato Tutela Salute Pubblica FVG e il comitato Personale UniUd contro il greenpass) che si sono raggruppati nella lista Insieme liberi.
Qui il programma di Giorgia Tripoli e della coalizione che la sostiene
Dopo una brevissima presentazione i candidati hanno risposto ad otto domande poste dai direttori de Il Piccolo, Roberta Giani, e Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, rispettando il tempo di un minuto e mezzo.
I temi del confronto
Sanità, cambiamento climatico, energia, declino demografico, scuola, logistica: questi i principali temi del confronto.
Massimiliano Fedriga, che corre per il secondo mandato, ha puntato sui risultati conseguiti dalla Giunta da lui fuidata in questi 5 anni “difficili” affermando che l’emergenza è stata superata tornando ai livelli economici pre-pandemia.
“Abbiamo cercato di fare una politica importante sul personale, abbiamo aumentato gli investimenti in sanità, ma non è stato tutto risolto, le criticità sono a livello nazionale. Serve serietà su questo tema, non slogan” ha detto Fedriga sul tema sanità.
Sul tema della transizione energetica Fedriga ha ricordato la chiusura della Ferriera di Servola a Trieste e l’avvio dello stop della centrale a carbone di Monfalcone.
Massimo Moretuzzo ha rivolto critiche alla Giunta uscente soprattutto sulla gestione della sanità e sul mancato adattamento da parte della Regione ai cambiamenti climatici. “Rischiamo un depauperamento della sanità, che deve essere pubblica e deve essere sostenuta in quanto tale”.
Moretuzzo, che in questi sta percorrendo il Friuli Venezia Giulia per incontrare i cittadini, ha proposto anche un assessorato al futuro, a tutela dei giovani.
Alessandro Maran ha sostenuto che il nodo sanità va affrontato con il massimo impegno e collaborazione da parte di tutte le forze politiche.
In tema energetico Maran ha invitato “a cercare di definire un accordo con la Slovenia per il raddoppio della centrale di Krsko”.
Sull’immigrazione, secondo Maran “l’Unione europea deve agire collettivamente”. La sfida, ha affermato, è comunque accogliere i migranti per far fronte alla mancanza di manodopera.
Fuori dal coro Giorgia Tripoli, che ha messo in discussione la natura “aziendale” della santà: “le aziende sanitarie – ha detto – devono smettere di fare le aziende e fare le unità sanitarie, senza puntare al risparmio”. Occorre “puntare non solo sulla sanità ma soprattutto sulla salute” promuovendo la cultura della prevenzione.
Gli appelli al voto dei quattro candidati
“Dico a tutti ‘andate a votare anche se non votate me’ – ha detto Fedriga -. Se abituiamo la nostra comunità a non partecipare alla tornata elettorale, se diciamo a chi non ci vota ‘meglio che state a casa così vinco’, lo ritengo profondamente sbagliato, perché significherebbe vivere in un deficit di democrazia drammatico. Lo dico anche negli incontri con i miei supporters: ‘Dite a tutti di andare a votare’, poi ovviamente se ci scelgono siamo contenti ma l’obiettivo principale è non vedere quelle percentuali di voto che abbiamo visto in altre Regioni perché significherebbe consegnare un pezzo in meno di democrazia a chi viene dopo di noi e non possiamo permettercelo”.
“Non dobbiamo arrenderci al fatto che ci sia qualcuno che si chiama fuori, che decide di non scegliere, che ha perso fiducia nella comunità – ha affermato Moretuzzo -: questo non possiamo permettercelo. Sono persone che hanno bisogno di essere accompagnate fuori da situazioni di difficoltà o che hanno perso fiducia e aspettativa nel futuro. Noi dobbiamo riconvincerle del fatto che hanno la possibilità di scegliere, di scegliere di prendersi cura di questa terra”.
Tripoli ha accollato alla politica la responsabilità della disaffezione dei cittadini. “Coloro che sono definiti astensionisti meritano rispetto perché sono una vittima della politica di questi ultimi anni, perché se c’è gente che non ne vuole più sapere è perché evidentemente chi ha votato finora ha veramente deluso i cittadini. Io chiedo a chi non crede più di darci fiducia”.
Infine l’invito di Maran: “Noi, qui in Friuli Venezia Giulia, dobbiamo reagire al declino, al declino del Pil, dei nostri redditi, dei nostri ragazzi che se ne vanno. Noi abbiamo messo al primo posto la questione del futuro dei nostri figli e per questo invito a votare per un partito che decide di battersi per la modernizzazione del Paese, della nostra Regione”.