Gli orrori dell’attacco nazifascista alla Jugoslavia: inaugurata la mostra online “A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43”

Trieste – È stata inaugurata online il 7 aprile la mostra virtuale “A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43” curata dallo storico Raoul Pupo (nella foto), visitabile sul web all’indirizzo www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it

La rassegna storica, che comprende un’impressionante raccolta di foto e documenti d’epoca, è stata organizzata in occasione dell’80° anniversario dell’attacco italo-tedesco alla Jugoslavia (6 aprile 1941) da Istituto Parri, Istituto regionale storia della Resistenza e dell’Età contemporanea in Fvg e Università di Trieste, con la partecipazione della Biblioteca nazionale slovena e degli studi di Trieste e il contributo della Regione Fvg. Gode del patrocinio della Camera dei Deputati.

“Il 6 aprile del 1941 le truppe tedesche, seguite a ruota da quelle italiane e ungheresi, invasero la Jugoslavia. Il regno dei Karađórđević venne distrutto, il suo territorio spartito fra i vincitori.
Seguirono anni terribili. Diciamolo subito: la responsabilità prima dell’inferno in cui precipitò il Paese spetta a chi lo attaccò e scatenò una guerra di tutti contro tutti”.

Così esordisce il professor Pupo nella sua introduzione alla mostra.

Dalle 10 sezioni in cui è articolata, i 54 pannelli, altro materiale e 81 interviste a studiosi, emerge un panorama raccapricciante. Mussolini aveva già deciso di attaccare la Jugoslavia nell’estate del 1940, ma era stato bloccato da Hitler. Poi, nel 1941, la mossa fulminea dei nazifascisti, che bombardarono Belgrado.

“Di quel vortice di violenza – spiega ancora Raoul Pupo – le truppe italiane non furono semplici spettatrici, ma protagoniste. Una delle pagine più buie della nostra storia. Per questo è poco conosciuta e si è preferito dimenticarla”.

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