Giorno del Ricordo, la cerimonia alla Foiba di Basovizza turbata dalle polemiche
Trieste – Si è svolta il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, la cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza, sul Carso triestino.
Il picchetto del Piemonte Cavalleria ha preceduto la deposizione della corona di fiori del Senato, rappresentato da Maurizio Gasparri; anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha deposto una corona, e altre istituzioni come la Regione Fvg e il Comune di Trieste.
La cerimonia, particolarmente sentita, ha visto la presenza di tanti gonfaloni e associazioni combattentistiche e d’arma, oltre che di tante persone comuni e ragazzi delle scuole.
Presenti il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e diversi parlamentari, tra cui il leader della Lega, Matteo Salvini, la presidente di FdI, Giorgia Meloni, il senatore di FI, Maurizio Gasparri, e gli esponenti dem Luigi Zanda, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc.
Il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) è intervenuto in rappresentanza del Senato. Durante il suo discorso i parlamentari del Pd hanno lasciato la Foiba di Basovizza in segno di protesta per la irritualità del caso.
Per la prima volta era intervenuto prima di lui un presidente di Regione, Massimiliano Fedriga.
Quando però ha preso il microfono anche l’on. Gasparri, c’è stata la protesta.
La nota della Regione
“Per chi vuole negare, ridurre o giustificare la sofferenza e la morte inferte con le foibe non serve la censura: contro questa follia è necessario semplicemente che sia raccontata la verità, perché per troppo tempo è stata negata.
È il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia in occasione della cerimonia tenutasi alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo che si celebra da sedici anni a questa parte.
Da parte della Regione, per la prima volta tra i relatori nei discorsi ufficiali della cerimonia, è stato condannato chi ha criticato il Presidente della Repubblica per l’estrema chiarezza con la quale – è stato detto – ha parlato dei crimini perpetrati dai comunisti a danno delle genti di questa terra. La Regione ha anche rivolto un appello perché non si eroghino più soldi pubblici ad associazioni che promuovono il negazionismo. Un grazie invece è stato espresso dall’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia ai tanti docenti che hanno accompagnato gli studenti di tutt’Italia all’odierna celebrazione alla Foiba di Basovizza per far conoscere loro tragedie che hanno causato lacrime e sofferenze a chi aveva la sola colpa di essere italiano.
Dopo essere intervenuta all’omaggio alla Foiba 149 di Monrupino e al monumento nazionale di Basovizza, la Regione ha preso parte a Udine alla messa cui è seguita la benedizione del cippo commemorativo nel parco dedicato ai martiri delle foibe, a Monfalcone alla commemorazione in via Fratelli Rosselli e a Pordenone agli eventi del Giorno del Ricordo nel cortile e nella sala consiliare dell’ex Provincia. Nel pomeriggio l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia è intervenuta alle cerimonie in programma a Gorizia in largo Martiri delle Foibe e al teatro Verdi”.
Le reazioni del Partito Democratico
L’onorevole Debora Serracchiani: “Come sempre da anni, il Partito democratico è presente a rendere omaggio alle vittime e agli Esuli dell’Istria, Fiume e Dalmazia. Abbiamo partecipato al percorso che ha portato alla legge del 2004 e oggi testimoniamo la stessa convinta adesione ai principi che vi sono inscritti. Il nostro impegno è sempre maggiore affinché questo giorno sia una solennità in cui si condivide pietà e giustizia, e non un’occasione per spingersi in prima fila alla ricerca delle telecamere. Purtroppo Basovizza viene ormai utilizzata come palcoscenico in cui sfila la destra sovranista”.
L’on. Luigi Zanda: ”Ho ascoltato un discorso molto equilibrato del rappresentante del Governo, del ministro D’Incà e poi effettivamente c’è stato un eccesso di toni di propaganda da parte di altri, incluso il senatore Gasparri che non era lì per rappresentare la sua parte politica ma la Presidenza del Senato e cioè l’intero Senato. Penso che questo sia un errore, un errore grave che contraddice lo spirito della legge con la quale nel 2004 è stato istituito il Giorno del Ricordo. Una legge che ha voluto ricordare una delle grandi tragedie italiane, ma ha voluto anche seminare un sentimento di riconciliazione nazionale e credo che in queste cerimonie chiunque venga chiamato a prendere la parola debba tenerne conto”.
Per Zanda si è trattato comunque di “una cerimonia importante perché c’erano moltissimi ragazzi, molti giovani, molte scuole, molte testimonianze di associazioni che coltivano al memoria e penso che questo sia il senso vero della cerimonia di oggi”.
“Il Giorno del Ricordo non può diventare monopolio della destra e dei suoi esponenti, soprattutto in luoghi significativi come la Foiba di Basovizza. Per noi questo è motivo di profondo rammarico perché prima di tutto viene il rispetto di vittime e esuli, perché tragedie così grandi non si utilizzano per basso consenso. Per motivi solo politici, senza preavviso, il protocollo istituzionale che da sempre governa l’importante cerimonia alla Foiba di Basovizza è stato piegato alla propaganda della Lega e di Forza Italia”.
Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, a proposito del gesto compiuto dai parlamentari del Pd che oggi alla Foiba di Basovizza si sono allontanati dopo che “il senatore Maurizio Gasparri – sottolinea l’esponente dem – con un ministro ed altri senatori presenti di ogni colore politico ha preso la parola durante la cerimonia, in modo del tutto irrituale e forzato”.
Precisando che “il Pd non si fa spiegare da nessuno l’amor di Patria e il rispetto per Esuli”, Shaurli aggiunge: “in un monumento nazionale che è anche una tomba si dovrebbe entrare con il passo rispettoso delle Istituzioni. Invece si sono fatte forzature solo per imprimere il proprio marchio politico alla cerimonia e come spesso accade la tragedia di migliaia di persone è stata dimenticata e strumentalizzata”.