Giornata mondiale delle api: parlano gli apicoltori del Friuli Venezia Giulia
Udine – “Ciò che non giova all’alveare, non giova neppure all’uomo”: così il Consorzio Apicoltori della provincia di Udine apre la pagina Facebook nella Giornata mondiale delle Api, istituita dall’Onu il 20 maggio. Le api e altri impollinatori, come farfalle, pipistrelli e colibrì, consentono a molte piante di riprodursi, comprese numerose colture alimentari. Ecco perché l’uomo dipende così tanto dalle api, per la produzione di cibo, e per questo è importante imparare a proteggere questi insetti.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica del Friuli Venezia Giulia sulle minacce per la sopravvivenza delle api e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile, i Consorzi degli Apicoltori di Udine, Gorizia e Trieste hanno organizzato una conferenza stampa a Udine lunedì 20 maggio, con la partecipazione dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, di Bee Life Europe, del Consorzio Nazionale Apicoltori e di Legambiente FVG.
Si è sottolineato che il generale declino mondiale degli insetti e in particolare delle api è la spia della grave perdita di biodiversità, dovuta al modello di produzione agroindustriale, presente anche nelle campagne friulane.
Per gli apicoltori, è necessario “ridiscutere l’attuale sistema di produzione agricola, che privilegia lo spandimento di molecole biocide, al posto di tecniche agricole alternative e integrate, miranti a ridurre l’utilizzo dei pesticidi, a beneficio non solo dell’ambiente ma anche della salute dell’uomo”.
D’altra parte, a dirlo è la legge, con il decreto legislativo 150/2012, per cui l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura dovrebbe essere l’ultimo dei rimedi possibili, da attuare solo quando siano fallite o inefficaci le tecniche integrate di produzione.
Proseguono gli apicoltori: “Una diversa cultura della produzione agricola passa da un’indispensabile e urgente azione di formazione a cui, si auspica, contribuiscano le associazioni agricole, la ricerca e tutti i soggetti della filiera produttiva. Quest’attività di formazione e informazione deve servire a modificare le convinzioni che portano a ritenere efficaci solo soluzioni impattanti sull’intera biodiversità delle campagne”.
In questo processo di cambiamento, la salute delle api può essere considerata indicatore della qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Per ulteriori informazioni sui temi trattati durante la conferenza stampa: