Giornata internazionale per le vittime della strada, report Istat su incidenti: in FVG morti in calo
FVG – In occasione della Giornata internazionale per le vittime della strada, che ricorre il 16 novembre, l’Istat – Istituto centrale di statistica ha diffuso una serie di dettagliati report sull’infortunistica stradale per regione.
Il Friuli Venezia Giulia rispetto agli obiettivi europei
I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale. Per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato nel 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators (sui temi: infrastrutture, veicoli, infrastrutture stradali, assistenza post-incidente), che l’Italia si prepara a fornire.
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Friuli Venezia Giulia del 50,2%, più della media nazionale (-42,0%). Fra il 2010 e il 2022 si registrano ulteriori diminuzioni, rispettivamente di -28,2% e -23,2%; sul territorio regionale cala anche l’indice di mortalità (da 2,6 a 2,3 deceduti ogni 100 incidenti) mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti).
Nel 2022, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) periti in incidente stradale, diminuisce leggermente rispetto al 2010, attestandosi su un valore di poco superiore alla media Italia (45,9% contro 44,3%).
Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma, anche nel 2022, inferiore a quello nazionale (45,9% contro 49,3%). Tra il 2010 e il 2022 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Friuli Venezia Giulia, da 10,7% a 8,1%, mentre nel resto del Paese la quota è in aumento (da 15,1% a 15,4%).
I costi sociali
Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 360 milioni di euro (301,8 euro pro capite) per il Friuli-Venezia Giulia; la regione incide per il 2,0% sul totale nazionale.
Il rischio di incidenti stradali sulle strade regionali
Tra il 2021 e il 2022 l’indice di lesività aumenta da 125,0 a 125,7, mentre diminuiscono l’indice di mortalità, da 2,8 a 2,3 decessi ogni 100 incidenti, e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), che passa da 2,2 a 1,8.
L’incidentalità è particolarmente elevata nei comuni capoluogo di Trieste, Pordenone, Udine e, in generale, in quelli al di sopra dei 10mila abitanti, lungo gli assi autostradali e la Grande Viabilità Triestina.
In evidenza, inoltre, le criticità delle strade regionali SR014 sulla costiera triestina e SR013 di raccordo tra la SS013 Pontebbana e la SS054 a Tarvisio nelle quali si registrano complessivamente 162 incidenti, tre morti e 228 feriti.
L’indice di mortalità diminuisce nelle province di Udine (da 4,7 a 3,3) e di Gorizia (da 2,9 a 0,9), aumenta invece in quelle di Pordenone (da 2,7 a 2,8) e di Trieste (da 0,4 a 1,2).
Nel 2022 il maggior numero di incidenti (2.315, il 70,9% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 26 morti (35,1% del totale) e 2.800 feriti (68,2%).
Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+33,3%), seguite dalle strade urbane (+10,0%) e dalle altre strade (+6,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (10,2 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (4,3 decessi ogni 100 incidenti).
Sulle strade urbane il 44,0% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che sale al 53,4% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono presso un incrocio rappresentano il 20,9% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (18,1%), di una curva (9,0%) e di una rotatoria (5,4%). Lungo le strade extraurbane il 24,2% degli incidenti avviene in curva, il 9,0% nei pressi di un incrocio e l’8,3% in quelli di un’intersezione.
I comportamenti a rischio e le persone coinvolte
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (67,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.017 casi, 21 vittime e 1.342 feriti), seguita dal tamponamento (501 casi, 11 decessi e 684 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (7,7 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (2,9 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (2,7 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti che vedono coinvolti più veicoli risultano più rischiosi, con una media di 2,3 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli riguardanti veicoli isolati (2,1 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,8% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 20,8%, mentre l’elevata velocita per il 10,6% e il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per l’8,8%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65 anni e oltre (8,8 per 100mila abitanti) e per quella 15-29 anni (8,6 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano l’81,1% delle vittime e il 74,0% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 10,8% dei morti e il 16,7% dei feriti, i pedoni l’8,1% dei deceduti e il 9,3% dei feriti. I pedoni vittima di incidente stradale sono sei, di cui quattro avevano almeno 65 anni così come il 35,8% dei pedoni feriti. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 628,6 per la classe di età 15-29 anni, a 436,3 per quella 30-44 anni.
(Foto d’archivio)