Giornata Internazionale dell’Infermiere: ribadita la centralità della professione nell’emergenza Covid
Trieste – Il 12 maggio si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Per l’occasione, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trieste ha programmato un evento da remoto di presentazione e condivisione di quanto fatto nell’anno appena trascorso dagli infermieri insieme agli altri professionisti in prima linea nella lotta al Covid-19.
A causa dell’emergenza, la Prima Conferenza dell’Infermieristica Triestina è stata rimandata e la Presidente dell’Ordine, Cristina Brandolin, si augura di poterla celebrare in presenza a fine estate: “Sarà l’occasione per dare voce alle importanti esperienze messe in campo dalla professione in molti anni in questa città, per trovare uno spazio di condivisione e di riflessione sul nostro passato, sul presente e sul futuro di cui intendiamo essere protagonisti” afferma.
Come racconta la stessa Presidente, nell’ultimo anno gli infermieri hanno avuto un ruolo molto importante nella lotta al Covid-19, negli ospedali e nel rapporto con i malati, e ora anche nelle vaccinazioni: nello specifico, l’infermiere può svolgere l’attività di diluitore e praticare l’inoculazione del vaccino; verifica che la persona, dopo il triage medico, sia corrispondente e tutta la documentazione prevista risulti completa.
Oltre a praticare l’iniezione fornisce le corrette indicazioni per rassicurare su possibili sintomatologie ed effetti collaterali. Dopo l’inoculazione del vaccino fornisce le indicazioni per il richiamo e sorveglia per le tempistiche previste i vaccinati, assicurandosi che non presentino sintomi di reazioni avverse.
“È sicuramente un’esperienza che nessuno di noi dimenticherà e che farà sempre parte delle nostre storie professionali e di vita ed è doveroso ricordare e ringraziare tutti coloro che hanno organizzato le nuove sedi, coloro che lavorano in tutti i punti vaccinali attivati dai distretti e tutti i colleghi e i medici che con grande impegno stanno vaccinando le persone fragili a domicilio. La capacità di lavorare in equipe è cruciale e può fare la differenza per la qualità complessiva del servizio”.
“Personalmente ritengo che nel nostro ambito sia vincente svolgere una professione che si è scelta non solo con la testa ma anche con il cuore; lavoriamo in un campo che può rivelarsi sfidante e non sempre facile, a stretto contato con la sofferenza e la malattia, ci confrontiamo con limiti importanti e con la morte. Tutti noi infermieri sappiamo quanto sia impegnativo. E, come diceva Florence Nightingale, nel cui genetliaco in tutto il mondo si festeggia la nostra professione, “Nursing is an Art”, ovvero “L’assistenza è un’Arte.” afferma la dott.ssa Brandolin.