Generali chiude il 2016 con un utile netto di 2,1 miliardi di euro
Trieste – Generali chiude il 2016 con un utile netto di 2,1 miliardi di euro, in crescita del 2,5% su base annua, nonostante minori profitti di realizzo. Il dividendo che sarà proposto alla prossima assemblea degli azionisti è di 0,80 euro per azione, in aumento dell’11,1% rispetto all’anno precedente. Il payout ratio si attesta al 60% dal 55,3% del 2015.
Il gruppo assicurativo ha registrato nel 2016 un risultato operativo record, oltre i 4,8 miliardi, in crescita dello 0,9%, con l’andamento Vita (+5,5%) e Danni (+2,9%). Il Roe operativo, principale target di redditività, si attesta al 13,5%. Sul fronte della produzione, i premi complessivi ammontano a 70.513 milioni (-3,9%). Cresce il Danni (+2,1%), mentre il Vita si attesta a 49.730 milioni (-6,3%). La raccolta netta supera i 12 miliardi (-18,5%), al di sopra della media degli ultimi 5 anni e la più elevata tra i peers. Il patrimonio netto segna una crescita del 4,2% a 24,5 mld.
I risultati del 2016 di Generali “dimostrano che l’avanzamento del piano procede secondo le previsioni”, con un’accelerazione relativa al target di 200 milioni di euro di riduzione dei costi nominali nei mercati maturi entro il 2019, “che è pertanto stato anticipato di un anno” comunica il gruppo assicurativo. Il gruppo conferma inoltre i principali target finanziari al 2018.
“Gli eccellenti risultati del 2016 confermano Generali come leader del settore in termini di redditività e di performance, dimostrando la nostra capacità di mantenere gli impegni presi con il mercato” commenta il group ceo di Generali, Philippe Donnet.
“Siamo orgogliosi di questi risultati, ma li consideriamo solo un primo passo nel percorso intrapreso per diventare la migliore compagnia di assicurazione per clienti, agenti, dipendenti e investitori e guardiamo al futuro con fiducia, come un gruppo indipendente, italiano, a vocazione internazionale”.
Donnet sottolinea che “il risultato operativo e la generazione di cassa sono i più elevati di sempre, sostenuti dall’ulteriore miglioramento delle performance in tutto il gruppo”.
Su rischi di scalate dall’estero Donnett mette in chiaro: “Non c’è nessuna minaccia di scalata da nessuno, né all’estero né in Italia. Sono favole. Vogliamo creare valore per gli azionisti, che è la migliore difesa, e quindi il modo migliore per farlo è l’esecuzione del nostro piano”.