FVG, export stabile grazie alla cantieristica, ma metallurgia e macchinari in calo
FVG – Il Friuli Venezia Giulia mantiene il livello delle esportazioni nel 2024, con un incremento minimo dello 0,2% (30,9 milioni di euro in più) rispetto all’anno precedente. Un risultato positivo se confrontato con il Nordest, dove il calo complessivo è stato dell’1,5%, e con il dato nazionale (-0,4%). Tuttavia, dietro la stabilità complessiva si celano dinamiche contrastanti tra i vari comparti produttivi.
A trainare l’export regionale è stata la cantieristica navale, che ha registrato un incremento del 46,9%, compensando i pesanti cali di altri settori chiave. Senza la crescita delle vendite di navi e imbarcazioni, il saldo complessivo del Fvg sarebbe stato negativo (-5,2%). La metallurgia ha subito una contrazione del 5,3%, mentre il settore dei macchinari ha perso il 9,2%. Il calo più drastico è stato registrato dall’industria delle apparecchiature elettroniche (-21,3%).
A livello provinciale, i migliori risultati arrivano da Gorizia e Trieste, con incrementi rispettivamente del 24% e del 5,7%. La provincia di Udine ha invece registrato un pesante calo (-7,8%), mentre Pordenone ha limitato le perdite con un -1%.
Per quanto riguarda le destinazioni, si registra una flessione dell’export verso la Germania (-6,7%) e l’Austria (-17,5%), mentre crescono le vendite verso Regno Unito (+67,7%), Svizzera (+52,8%), Polonia (+12,4%) e Ungheria (+18,4%).
L’export del Friuli Venezia Giulia mostra dunque una doppia faccia: da un lato, la cantieristica navale rappresenta un’eccellenza che traina la regione, dall’altro la debolezza di settori industriali tradizionali impone una riflessione sulle strategie di rilancio. Se l’export si è mantenuto stabile, il futuro dipenderà dalla capacità del tessuto produttivo di rispondere alle sfide dei mercati internazionali.