Fumo agli occhi: la Regione FVG accoglie a braccia aperte British American Tobacco
Trieste – È stato inaugurato venerdì 23 giugno alle 11 il nuovo centro di innovazione e sostenibilità (“A Better Tomorrow™ Innovation Hub“) realizzato a Bagnoli della Rosandra dalla British American Tobacco (BAT) in collaborazione con la Regione Fvg, l’Interporto di Trieste e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
Oltre ai vertici di Bat, numerose le autorità presenti al taglio del nastro dello stabilimento italiano del colosso inglese BAT, seconda azienda al mondo a produrre sigarette ed altri prodotti a base di nicotina: il Ministro delle Imprese e del Made in Italy senatore Adolfo Urso, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Zeno D’Agostino, l’amministratore delegato dell’Interporto di Trieste Paolo Privileggio e il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Sandra Savino.
Il complesso si estende per 20mila metri quadri ed è composto da due edifici principali che ospitano 12 linee di produzione multi-categoria, laboratori di ricerca e uffici amministrativi.
BAT sostiene che porterà oltre 2700 posti di lavoro nell’area triestina. La campagna di reclutamento per selezionare esperti di movimentazione, logistica, specialisti della qualità, ingegneri di produzione e manutenzione è partita ad aprile dello scorso anno ed è tuttora in corso.
Le parole del Governatore Massimiliano Fedriga e del ministro Urso
“Quello che avviene oggi con l’inaugurazione dell’Innovation Hub di BAT non è un evento importante solo per il Friuli Venezia Giulia ma di rango nazionale e anche internazionale e dobbiamo esserne orgogliosi. Questo nuovo impianto rappresenta un’ulteriore opportunità di arricchimento per un territorio, quello regionale, già riconosciuto dalla Commissione Europea quale ‘forte innovatore’ e che, in anni recenti, ha saputo distinguersi quale promotore di azioni, anche di respiro internazionale, mirate a rispondere alle principali sfide del futuro con un approccio pragmatico e lungimirante. Oggi investire in Friuli Venezia Giulia significa saper guardare avanti e sfruttare le occasioni che si presentano perché l’innovazione è nel nostro Dna”.
“L’innovazione – ha proseguito Fedriga – è il vantaggio competitivo sul quale il Friuli Venezia Giulia deve continuare a investire per garantire una crescita economica sostenibile con ricadute positive sull’intera comunità regionale – ha sottolineato Fedriga -. La presenza sul nostro territorio di un’azienda leader mondiale come Bat, alimentando la cultura dell’innovazione, moltiplica le opportunità di collaborazione e di scambio di conoscenze per le imprese insediate in regione, a partire dalle startup ad alto tasso tecnologico e dalle realtà scientifiche. L’obiettivo della Regione è creare un ambiente favorevole all’impresa, sia attraverso la semplificazione burocratica sia garantendo infrastrutture adeguate e agevolazioni fiscali”.
Nel suo intervento il ministro Urso ha definito l’impianto di Bat un modello “dell’Italia del fare” e ha evidenziato come l’Innovation Hub sia il primo polo produttivo a essere realizzato in un porto franco in 30 anni. Un’operazione che ha messo a sistema un lascito del passato facendolo diventare un’avanguardia del futuro.
La produzione di BAT
La British American Tobacco Italia fa parte del Gruppo BAT, fondato nel 1902, con sede a Londra. Leader mondiale nell’ambito del tabacco, ha una gamma di prodotti che vanno dalle tradizionali sigarette a prodotti di tipo innovativo. L’azienda impiega oltre 52.000 persone, opera in più di 175 mercati e ha 75 stabilimenti produttivi su scala globale.
“Il portafoglio strategico dell’azienda – si legge nel sito di BAT Italia – è costituito da diversi marchi globali di sigarette tradizionali – in Italia è presente con alcuni brand internazionali tra cui Rothmans, Lucky Strike, Vogue, Dunhill, Kent, e nazionali, come MS – completato da una vasta e crescente gamma di prodotti non soggetti a combustione, le cosiddette New Categories a potenziale rischio ridotto di BAT”.
“Queste comprendono prodotti da vaping, le “sigarette elettroniche”, che includono in Italia i prodotti a marchio Vuse; prodotti a tabacco riscaldato come glo™, il dispositivo di ultima generazione che grazie all’esclusiva Induction Heating Technology™ scalda rapidamente il tabacco fino ad una temperatura di 260°, senza bruciarlo; e prodotti per uso orale denominati Modern Oral (attualmente non distribuiti in Italia) che includono sacchetti di nicotina senza tabacco a base di nicotina. Nel portfolio internazionale di BAT vi sono poi anche prodotti orali tradizionali come lo snus e il tabacco da fiuto”.
Politiche d’immagine
Di fronte alla lotta contro il fumo, sostenuta dalle autorità sanitarie nazionali ed internazionali – compreso il Ministero della Salute italiano – BAT ha adottato una politica d’immagine incentrata su due filoni.
Il primo è quello della sostenibilità dell’impresa sotto molteplici aspetti: sostenibilità ambientale, iniziative di alto livello a favore dei territori su cui insistono gli stabilimenti, politiche generose rispetto al personale, pari opportunità.
Il secondo filone è quella dell’innovazione di prodotto con linee che, oltre a contenere meno nicotina, utilizzano sistemi di riscaldamento privi di combustione.
Numerosi i premi e le certificazioni ottenute in questi campi dal colosso BAT, capace di muovere miliardi.
Le critiche a BAT
Le principali critiche a BAT ed alle sue scaltre politiche provengono da associazioni che si battono per l’abolizione del fumo quale elemento di sicuro danno alla salute pubblica, con ricadute notevoli sui costi sostenuti dalle Aziende sanitarie per il trattamento delle numerose patologie correlate (tumori polmonari e malattie cardiovascolari in primis, tra le principali cause di morte nei Paesi industrializzati).
Le autorità sanitarie stigmatizzano proprio i prodotti a basso contenuto di nicotina, in quanto attraggono nuovi consumatori della sostanza con la promessa di limitare se non quasi azzerare i rischi per la salute ed in particolare di strizzare l’occhio ai giovani offrendo una gamma di “gusti” accattivanti.
La nicotina, anche in quantità limitate, è una sostanza in grado di creare dipendenza: un invito a nozze per la potente multinazionale del tabacco.
“Tobacco Endgame” è un gruppo collegato ad autorevoli società scientifiche della sanità pubblica. Si prefigge di fare pressione su Governo, Parlamento e istituzioni italiane per spingerle ad adottare le politiche più efficaci per il contenimento, fino all’eliminazione, dell’”epidemia” di fumo di tabacco che si è diffusa in Italia e in molti altri Paesi del mondo a partire dalla fine del XIX secolo.
“L’Italia ha bisogno di buona occupazione per produrre prodotti benefici, ma quella che serve a produrre prodotti tossici e che causano dipendenza non è buona occupazione”: questo il messaggio di Endgame.
Sul sito di Endgame, a questo link, una rassegna riguardante BAT e le sue scaltre tattiche per aggirare le campagne antitabacco: