Frana monte Croce Carnico: locali con slot inseriti tra gli esercenti
La disastrosa frana che ha colpito il monte Croce Carnico, in Friuli Venezia Giulia, ha senza dubbio lasciato il segno in tutta la comunità locale. Tra i principali esercizi danneggiati da questo evento naturale, emerge una categoria particolare, quella di locali che ospitavano al loro interno delle slot machine e che si sono trovati al centro di una controversia.
Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato un provvedimento per garantire dei ristori economici a favore anche di questi locali colpiti dalla frana. Una decisione che ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulla questione delicata delle slot e della ludopatia.
E’ vero che da un lato, non si può negare che le slot machine rappresentano spesso un grave problema che può innescare meccanismi pericolosi di dipendenza. Ed è proprio per questo motivo che, ultimamente sono state prese diverse misure con l’obiettivo di limitarne la diffusione, soprattutto nelle vicinanze di luoghi più sensibili come scuole e ospedali.
A questo punto, sorge spontanea la domanda, quanti di questi esercenti colpiti dal fenomeno naturale e destinatari di un ristoro economico regionale sono effettivamente gestori responsabili e attenti alla tutela dei propri clienti?
Un’analisi più approfondita
Se si analizza a fondo la questione, il problema non è tanto il gioco in sé, quanto l’uso distorto e compulsivo che se ne può fare. Come ci sono realtà gestite in modo poco trasparente e orientate esclusivamente al profitto, esistono anche quelle più attente alla sicurezza e alla tutela dei propri clienti. Un esempio in particolare sono i casinò online in possesso della licenza ADM, ovvero autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che offrono un’esperienza di gioco più controllata e regolamentata.
È vero, questi siti web offrono anche dei bonus casinò convenienti, volti ad attrarre una maggiore clientela, ma garantiscono al contempo la massima sicurezza e il rispetto delle normative vigenti. Infatti, i siti in questione, sono consapevoli della delicatezza del settore, e chi si trova in possesso delle dovute autorizzazioni, ha anche adottato delle misure per tutelare per gli utenti, come ad esempio i limiti di gioco, le autoesclusioni e strumenti di monitoraggio per tenere sotto supervisione comportamenti a rischio.
A differenza delle slot fisiche, i casinò online autorizzati dall’ADM possono rappresentare una valida alternativa, in grado di offrire un’esperienza di gioco più responsabile e tutelante. Certo, la questione della ludopatia rimane un problema serio che non va sottovalutato, ma forse è arrivato il momento di superare alcuni pregiudizi e di guardare con occhi più aperti a questo settore, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
In definitiva, la vicenda della frana del monte Croce Carnico ci obbliga a riflettere sulla complessità del rapporto tra la società e il gioco. Da un lato, non possiamo ignorare i gravi rischi legati alla dipendenza patologica; dall’altro, dobbiamo essere in grado di distinguere tra realtà virtuose e attente al benessere dei giocatori, e quelle che invece puntano solo al mero profitto. Solo così si potrà trovare il giusto equilibrio tra il diritto al divertimento e la necessità di proteggere i soggetti più vulnerabili.