Flash mob degli studenti di medicina di Trieste per un’informazione scientifica sui vaccini
Trieste – Nella serata del 30 giugno, dalle 20 alle 22.30, in piazza della Borsa a Trieste, gli studenti specializzandi in pediatria, medicina ed altre facoltà scientifiche hanno tenuto un presidio per fornire informazioni sui vaccini a tutti gli interessati.
L’iniziativa è partita quando gli studenti di medicina di Trieste, dopo esser venuti a conoscenza di una fiaccolata anti-vax contro il decreto dell’obbligo vaccinale, hanno deciso di promuovere un’iniziativa pacifica ed informata.
È nata così la Campagna pro-vax, un presidio informativo dove molti studenti dei vari dipartimenti scientifici hanno fatto una sorta di “flash mob” in camice e con un libro sotto braccio per dare un chiaro segno di dimostrazione a favore del metodo scientifico.
Hanno partecipato numerosi esperti e docenti, alcuni dei quali si sono resi disponibili a rispondere ai dubbi dei passanti, in modo da supportare l’iniziativa degli studenti.
La manifestazione ha voluto sottolineare la necessità di un “approccio scientifico e non settario o ideologico sui vaccini – così il comunicato diffuso dall’Università di Trieste -, tema ultimamente troppo spesso al centro di tempeste mediatiche che rischiano di banalizzare la questione non approfondendola dovutamente”.
“Ho aderito con piacere all’iniziativa dei nostri (non solo per questo) straordinari studenti” ha detto Roberto Di Lenarda, direttore del Dipartimento Universitario Clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute.
L’iniziativa, a cui ha preso parte anche l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology Trieste, ha avuto l’appoggio dei direttori del Dipartimento di Scienze della Vita – Università degli Studi di Trieste e del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, oltre che dei direttori dell’IRCCS Burlo Garofolo e dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste.
Alla base delle proteste degli anti-vaccini, ci sono argomentazioni legate ai danni alla salute dei piccoli, che sarebbero provocati dai vaccini, ed agli interessi delle industrie farmaceutiche che – a loro dire – si servirebbero dei bambini come “cavie”.
Dietro all’aumento dei vaccini obbligatori, secondo gli “anti-vax”, ci sarebbe un enorme giro d’affari.