Falso allarme e rientro autonomo, Soccorso alpino sempre in prima linea
FVG – È sempre costante e vigile la presenza del Soccorso Alpino del Friuli Venezia Giulia in montagna, anche quando si tratta di falsi allarmi. Nelle ultime ore si sono registrati due interventi, uno a Claut e uno a Chiusaforte, entrambi a lieto fine. Nel primo caso si è trattato di un eccessivo allarmismo, mentre nel secondo gli sciatori fuoripista sono riusciti a cavarsela da soli prima dell’arrivo dei soccorritori.
A Claut, in Val Settimana, l’assenza di comunicazioni da parte di due “influencer” di Bari in vacanza tra i monti ha fatto scattare l’allarme tra i familiari, preoccupati per il fatto che non rispondessero alle chiamate. La notizia si è diffusa rapidamente sui social e ha mobilitato la stazione Valcellina del Soccorso Alpino, che ha deciso di effettuare un sopralluogo.
La zona è nota per la scarsa copertura telefonica, un fattore spesso alla base di episodi simili. I soccorritori, accompagnati da volontari della Protezione Civile e supportati dai Carabinieri, hanno individuato il mezzo dei giovani e li hanno trovati poco dopo, ignari di quanto stesse accadendo al di fuori della valle.
Verificato che stavano bene, la squadra ha fatto rientro, ponendo fine all’allarme. Nel frattempo, anche le stazioni di Pordenone e Maniago del Soccorso Alpino erano state attivate dopo una segnalazione secondo cui il loro furgone era stato visto salire verso Piancavallo il giorno prima. Fortunatamente, tutto si è risolto senza conseguenze.
Quasi in contemporanea, a Chiusaforte, la centrale operativa del Soccorso Alpino ha ricevuto un’altra chiamata, questa volta per tre freerider britannici bloccati durante una discesa fuoripista sotto l’arrivo della vecchia funivia di Sella Nevea, a circa 1800 metri di quota.
Subito sono stati attivati la stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e la Guardia di Finanza, mentre l’elisoccorso regionale stava concludendo un intervento su pista per soccorrere un altro sciatore.
Mentre l’elicottero si liberava, intorno alle 17.45, i tre freerider hanno comunicato di essere riusciti a risalire dal punto cieco e a rientrare autonomamente sulla pista battuta, rendendo così superfluo l’intervento dei soccorritori.
La giornata si è dunque conclusa senza reali emergenze, ma con un’ulteriore conferma dell’importanza della vigilante presenza del Soccorso Alpino in montagna, pronto a intervenire in ogni circostanza.