Falsi negativi al tampone: 19 contagi all’ospedale Cattinara, chiuso reparto Medicina d’urgenza
Trieste – In seguito alla positività di 5 medici e 9 infermieri dalla serata di giovedì 16 aprile verrà chiuso il reparto di Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Cattinara di Trieste.
Lo comunica l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina che in una nota ricostruisce la filiera del contagio.
Le fonti di propagazione del coronavirus sono state individuate in due degenti del reparto di Medicina d’Urgenza.
Gli stessi – precisa una nota dell’Azienda sanitaria – al momento di essere accolti, il 10 aprile scorso, erano stati sottoposti a due tamponi diagnostici a 24 ore di distanza; entrambi avevano dato risultato negativo. Al successivo insorgere di sintomi compatibili con il virus, era stato replicato il relativo controllo, risultato positivo.
L’Asugi, nello stesso comunicato, fa sapere che dal 24 febbraio è stato definito all’interno della Medicina d’Urgenza un protocollo che regola l’accesso al reparto al fine di garantire la sicurezza di pazienti e sanitari, che prevede un’area filtro dedicata all’accoglimento e trattamento di pazienti critici in attesa di tampone; definito l’esito del tampone il paziente, se positivo, viene inviato all’area covid secondo complessità, oppure, se negativo, prosegue la degenza in Medicina d’urgenza.
Sono quindi stati sottoposti a tampone urgente tutti i pazienti che avevano condiviso la stanza di degenza: altri 3 pazienti sono risultati positivi al tampone, ma sono asintomatici dal punto di vista respiratorio.
I pazienti positivi sono stati trasferiti presso l’area Covid dell’Ospedale Maggiore e presso la Pneumologia Covid dello stesso Ospedale Cattinara.
In tutto le persone contagiate nell’ambito del Reparto sono, al momento, 19.
Sull’accaduto alcuni esponenti politici di opposizione hanno inviato un’interrogazione alla Giunta.
Così replica il vicegovernatore Riccardi:
“La chiusura del reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale di Cattinara è una misura adottata sia per tutelare la salute dei sanitari e dei pazienti, sia per consentire un’accurata sanificazione degli ambienti, al fine di cancellare ogni traccia del virus e di conseguenza il rischio di diffusione dell’infezione all’interno dell’ospedale”.
“L’immediata identificazione di tutte le persone entrate in contatto con i pazienti positivi e il contestuale avvio delle misure di isolamento del virus sono la dimostrazione dell’efficienza del nostro sistema sanitario. In situazioni critiche il tempo di reazione è fondamentale e in questo caso i vertici dell’Asugi hanno preso tempestivamente una decisione coraggiosa e necessaria”.
“La chiusura del reparto di emergenza è una misura temporanea. Purtroppo il Covid-19 è un nemico del quale si sa ancora poco e di conseguenza i tamponi non hanno un’affidabilità assoluta. Questi vengono quindi ripetuti nel tempo per assicurare che i cosiddetti ‘falsi negativi’, in particolare modo se asintomatici, possano causare focolai di coronavirus. In questo caso, quindi, i protocolli operativi adottati in maniera scrupolosa dal personale hanno consentito di ricostruire immediatamente la catena dei contagi e attuare subito le misure di isolamento”.
Infine, Riccardi ha dichiarato che “ancora una volta è doveroso esprimere il ringraziamento a tutti i professionisti del comparto sanitario impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19, a volte, nonostante il costante utilizzo di dispositivi di protezione, anche a rischio della propria salute”.