Esternalizzazione dei Pronto Soccorso, la Cgil ricorre contro l’Azienda sanitaria del Friuli

Udine – La Funzione Pubblica Cgil di Udine ha presentato un ricorso al Tribunale di Udine contro l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC), contestando la determina n. 380 del 3 marzo 2025, che avvia la procedura per l’esternalizzazione dei servizi sanitari nei Pronto Soccorso di Udine, San Daniele, Tolmezzo, Palmanova e Latisana.

Il sindacato accusa l’ASUFC di non aver rispettato le procedure contrattuali in materia di relazioni sindacali, adottando la determina senza un adeguato confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale del comparto Sanità.

La Fp Cgil chiede l’annullamento della determina e l’immediata convocazione delle rappresentanze sindacali territoriali e aziendali, sottolineando la necessità di trasparenza e rispetto delle normative vigenti.

La decisione dell’ASUFC ha suscitato preoccupazione tra medici, infermieri e operatori sanitari, che vedono messi a repentaglio i diritti dei lavoratori e la garanzia della qualità dei servizi ai cittadini.

Il direttore generale dell’ASUFC, Denis Caporale, ha dichiarato che, nonostante l’esternalizzazione, funzioni fondamentali come il triage e l’emergenza territoriale continueranno ad essere gestite dal personale interno all’azienda sanitaria.

Da parte sua il sindaco di Latisana, Lanfranco Sette, ha espresso riserve sul processo decisionale che ha portato all’esternalizzazione, deplorando lo scarso coinvolgimento dei comuni dell’area.

Il responsabile regionale Sanità del Pd Fvg Nicola Delli Quadri ha manifestato il suo consenso all’azione legale dei sindacati: “Opportuna e commisurata al rilievo della violazione contestata l’iniziativa della Cgil Funzione pubblica contro il progetto di esternalizzazioni multiple dei pronto soccorso di Asufc – scrive Delli Quadri in una nota -. L’assessore Riccardi dovrebbe ricordare ai direttori delle aziende che esistono regole del processo decisionale che vanno rispettate, a tutela dei diritti delle persone che operano nei servizi e anche per garantire trasparenza e sicurezza nelle popolazioni interessate. Fino ad ora abbiamo assistito a condotte criticabili nel metodo e nel merito”.

 

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