Escursionista disperso sul Matajur dal 25 giugno, proseguono le ricerche

Pulfero (Ud) – Sono proseguite senza sosta per tutta la giornata del 29 giugno le ricerche di Gianpaolo Baggio, l’escursionista disperso da sabato 25 giugno nell’area del Matajur.
 
Una trentina i tecnici impegnati, di tutte le forze di soccorso: Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri.
 
La ferrata Palma è stata nuovamente esplorata in tutta la sua parte alta controllando le possibili linee di caduta e i canali sottostanti palmo a palmo.
 
Sul sentiero del rientro con segnavia 725, e anche qui sulla zone più scoscese e fuori traccia, si sono mosse nuovamente le Unità Cinofile, cinque in tutto: due del Soccorso Alpino, due dei Vigili del Fuoco, una della Guardia di Finanza.
 
Già oggi 30 giugno, dalle sette del mattino, sono riprese le ricerche con altrettante risorse a partire dai canali presenti nella parte bassa del sentiero di rientro, dove è stata agganciata per l’ultima volta la cella telefonica, anche se occorre tener conto del fatto che questo dato è poco significativo essendo l’area del Matajur poco coperta.
 
L’elicottero della Protezione Civile ha portato in quota alcune squadre per le perlustrazioni a pettine dall’alto. Impiegati anche i droni per esplorare da più vicino le zone dove sono presenti i canali più impervi, dove l’elicottero ha meno efficacia negli avvistamenti a causa della fitta vegetazione.
 
Si è allargata la zona di ricerca anche sul versante opposto della valle, battendo i rilievi del Monte Mia e quelli tra Montefosca e Erbezzo per prendere in considerazione anche eventuali ripensamenti dell’escursionista verso altri obiettivi. Inboltre si è perlustrata parte del Fiume Natisone.
 
Si è aperta la sua automobile senza trovare alcun elemento o indizio utile.
 
Il forte caldo ha messo a dura prova sia i tecnici che gli animali impegnati nel lavoro di ricerca, condizionati dall’afa presente nel sottobosco e a tratti nel muoversi nell’erba alta. Sul versante di Stupizza si sono bonificate diverse zone dubbie e i canali presenti ai lati del sentiero con segnavia 725.
 
Il secondo cane molecolare ha confermato quanto già aveva rilevato il primo e si è compreso che l’area in cui avrebbe potuto aver luogo un incidente si concentra tra la parte alta della ferrata e la porzione del sentiero di rientro da questa lungo il 725.
 
I soccorritori hanno chiesto agli omologhi della Slovenia di fare delle perlustrazioni anche sul loro versante per non escludere alcuna possibilità.
 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi