Escursionista disperso sul Gran Monte salvato dopo un’operazione notturna complessa
Taipana (UD) – Si sono concluse con successo alle prime luci dell’alba del 17 gennaio le complesse operazioni di ricerca e soccorso di un escursionista quarantenne disperso dal pomeriggio del giorno precedente sul Gran Monte, nelle Prealpi Giulie. L’uomo, partito per un’escursione ad anello da Passo Tanamea, non aveva fatto ritorno a casa, allertando la fidanzata che ha dato l’allarme alle 18:30.
Le ricerche, durate oltre 11 ore, hanno coinvolto una quindicina di tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia, un’unità cinofila, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, supportati dall’elicottero dell’elisoccorso regionale. L’auto del disperso è stata trovata a Passo Tanamea intorno alle 19, permettendo di concentrare gli sforzi sui versanti settentrionali della montagna.
Grazie alle informazioni raccolte dalla fidanzata e all’analisi dell’ultimo segnale telefonico, i soccorritori hanno seguito il percorso previsto dall’uomo, che intendeva salire al Ricovero Montemaggiore lungo il sentiero 711a e scendere per il sentiero 712. Intorno alle 23, una squadra del Soccorso Alpino ha individuato a quota 1300 metri una traccia di scivolata che conduceva in un canalone, dove sono stati trovati effetti personali del disperso.
Vista la complessità dell’area, è stato richiesto il supporto del Rescue Coordination Center dell’Aeronautica Militare, che ha inviato un elicottero HH-139B dell’83º Centro SAR del 15º Stormo. Decollato da Cervia e atterrato a Pradielis, l’elicottero ha imbarcato tecnici del Soccorso Alpino e iniziato la ricerca dall’alto. Una luce in movimento è stata avvistata a circa 300 metri dal punto in cui operavano le squadre di terra, permettendo ai soccorritori di localizzare l’uomo.
Alla mezzanotte, i soccorritori sono stati calati con il verricello fino al punto in cui l’escursionista si era arrestato dopo una caduta. Ferito ma cosciente, l’uomo è stato stabilizzato dal medico anestesista del Soccorso Alpino e trasportato a Campoformido, dove è stato affidato a un’ambulanza per ulteriori cure.
Considerate le temperature proibitive, che raggiungevano i -10°C percepiti, e le difficoltà per il rientro delle squadre di terra, l’elicottero dell’Aeronautica ha effettuato un’ulteriore rotazione per recuperare i soccorritori rimasti sul posto. L’operazione ha beneficiato del supporto logistico del 2° Stormo di Rivolto, che ha garantito il rifornimento carburante necessario.
L’intervento ha dimostrato ancora una volta la sinergia tra il Soccorso Alpino e l’Aeronautica Militare, il cui accordo consolidato consente di affrontare scenari complessi e ostili. L’elicottero HH-139B ha fatto rientro alla base di Cervia, concludendo una missione caratterizzata da estrema difficoltà e mettendo in salvo l’escursionista.