Energia, il Consiglio approva il disegno di legge sull’installazione di impianti a fonti rinnovabili
Trieste – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato a maggioranza il disegno di legge 38 sull’installazione di impianti a fonti rinnovabili (Fer). Il provvedimento ha ottenuto 25 voti favorevoli dal Centrodestra, mentre il Gruppo Misto ha votato contro (3 voti) e Pd e Patto per l’Autonomia-Civica Fvg si sono astenuti (16 voti).
L’Aula ha inoltre deciso di trasmettere alla Giunta una proposta di risoluzione sulla petizione 11, riguardante la contrarietà all’installazione di impianti fotovoltaici vicino alle aree residenziali di Romans d’Isonzo, aggiornandone il testo in base alle novità introdotte dalla legge. Sono stati accolti anche 15 ordini del giorno presentati dai consiglieri.
Le critiche dell’Opposizione
Le critiche più dure sono arrivate dal Gruppo Misto. Serena Pellegrino (Avs) ha evidenziato il rischio che la transizione energetica favorisca gli interessi delle multinazionali, senza un adeguato equilibrio tra esigenze economiche, ambientali e sociali. Ha inoltre sottolineato la mancanza di criteri sulla qualità degli impianti.
Per Rosaria Capozzi (M5S), la norma non risponde alle richieste di cittadini e amministratori e arriva con 15 anni di ritardo. Ha ricordato i 40 emendamenti presentati dal suo gruppo, di cui solo due accolti, tra cui l’esclusione delle aree commerciali dai siti utilizzabili.
Anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha espresso voto contrario, ritenendo che il provvedimento non freni il consumo di suolo e violi la sovranità dei Comuni nel decidere le aree idonee. Ha inoltre criticato la modifica della petizione 11, ritenendo poco chiara la posizione della Maggioranza.
Le ragioni della Maggioranza
Di segno opposto l’intervento di Michele Lobianco (FI), che ha difeso il pragmatismo della legge, evidenziando il bilanciamento tra certezza del diritto, tutela dell’ambiente e sviluppo economico.
Giulia Massolino (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha motivato l’astensione del suo gruppo con la speranza che la Maggioranza tenga conto dei punti deboli della legge nelle future revisioni. Ha lamentato il mancato accoglimento di proposte come l’uso di aree impermeabilizzate e il potenziamento delle infrastrutture.
Mauro Di Bert (Fedriga presidente) ha parlato di una norma attesa, destinata a essere aggiornata nel tempo per adattarsi alle evoluzioni tecnologiche. Ha apprezzato l’atteggiamento costruttivo di parte dell’Opposizione.
Per Igor Treleani (FdI), il ddl 38 permette alla Regione di regolamentare il settore, garantendo maggiore tutela per paesaggio, agricoltura e cultura.
Dibattito e prospettive future
Andrea Carli (Pd) ha definito l’astensione del suo gruppo un atto di responsabilità, ma ha criticato il ddl 38 per la sua visione parziale. Ha sottolineato la scarsa attenzione al biometano e alla valorizzazione delle aree meno appetibili.
Lucia Buna (Lega) ha replicato alle critiche, ribadendo che il provvedimento mette ordine nella definizione delle aree idonee, garantendo un equilibrio tra decarbonizzazione e tutela del territorio. Ha inoltre sottolineato che il tema delle rinnovabili sarà ancora oggetto di approfondimenti futuri.
Conclusioni dell’assessore Scoccimarro
L’assessore Fabio Scoccimarro ha chiuso il dibattito definendo il Friuli Venezia Giulia una delle prime regioni a dotarsi di una normativa chiara sul fotovoltaico. Ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra energia pulita e tutela del territorio, senza ostacolare lo sviluppo.
Ha infine ricordato che per impianti superiori a 1 MW saranno richieste misure di compensazione e il coinvolgimento delle comunità locali. “Non si può pensare di triplicare la produzione energetica senza toccare il territorio, ma questo non significa avere il mito dell’agrivoltaico”, ha concluso.